Rete: ‘Lonfernini: la solita boutade’

Rete: ‘Lonfernini: la solita boutade’

Ci preme commentare la boutade, una delle solite, con cui platealmente Teodoro Lonfernini ha annunciato in Consiglio che denuncerà RETE se non ritirerà il suo Ordine del Giorno.

Ovviamente non ritireremo un bel nulla, ma ci preme chiarire a Lonfernini, che ha spesso bisogno di bignami e riassuntini, il contenuto dell’Ordine del Giorno che, evidentemente, non è stato capace di comprendere da solo.

Innanzitutto spendiamo due parole sull’atteggiamento tenuto da Lonfernini in Consiglio: plateale, televisivo, probabilmente più idoneo a trasmissioni televisive di basso livello che ad un parlamento. Bene ha fatto Andrea Zafferani, che ha preso parola subito dopo Lonfernini, a chiarire che si possono dire cose sensate e forti anche senza sceneggiate ridicole e puerili.

E così, stando alle parole di Lonfernini, si evince che RETE avrebbe sostenuto che il Congresso di Stato è un’organizzazione criminale, mentre invece RETE ha chiesto, come risulta chiaro a tutti coloro i quali sono in grado d comprendere la lingua italiana, di verificare se alcune affermazioni del Segretario Valentini di qualche mese fa, inspiegabilmente compatibili con quanto Gatti, Podeschi e Roberti si auguravano che qualcuno nelle istituzioni proponesse per conto loro, siano state dette solo per caso o per altri motivi.

Ma a Lonfernini sembra che non interessano i contenuti, interessa mistificare nel tentativo di avere uno spicchio di visibilità. Il resto è nulla, in una pseudo realtà televisiva in cui se non appari non sei.

La cosa che ci preoccupa –e quindi anche in merito a questa chiederemo spiegazioni- è l’affermazione che subito dopo le minacce di denunciare RETE, Lonfernini ha pronunciato in Consiglio: “Li denuncio in tribunale, così almeno rallentiamo i lavori della magistratura”.

Cosa intende Lonfernini, che si augura che la magistratura venga ostacolata da denunce pretestuose?

Perché ovviamente il Segretario sa bene che non c’è nulla di perseguibile in ciò che noi abbiamo richiesto, anzi: si tratta dell’esercizio di un nostro diritto democratico, nonché un’opportunità per il governo di mostrare la sua correttezza ed estraneità al precedente modo di operare.

Che poi Lonfernini, come spesso ha ripetuto in dieci minuti di autocelebrazione della sua attività politica, non voglia venir indicato come un delinquente, che lui ha una carriera politica specchiata, ne siamo certi: alcuni sarebbero incapaci persino di delinquere.

Ovviamente attenderemo fiduciosi che Teodoro Lonfernini, sbollita la rabbia e felice di qualche riga sul giornale, riveda le sue affermazioni, ritiri e si scusi per la sua inutile e ridicola minaccia.

Noi, per quanto consideriamo fuori luogo l’affermazione di Lonfernini di rallentare i lavori della magistratura, non lo denunceremo: la sciatteria è certamente fastidiosa e sterile, ma non è un reato.

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