Rete: Siamo in piena emergenza rifiuti? Qualcuno deve pagare!

Rete: Siamo in piena emergenza rifiuti? Qualcuno deve pagare!

Siamo venuti a conoscenza, e chiediamo conferma a tal proposito all’amministrazione e alle Segreterie competenti, di un aut aut da parte della discarica di Sogliano.

Pare che dallo scorso lunedì, in ottemperanza ad una direttiva europea, nessuna discarica italiana possa ricevere i rifiuti sammarinesi, perché tali rifiuti non sono debitamente pretrattati.
Insomma, lo nostra monnezza non la vogliono più perché noi continuiamo a gestirla in modo medievale e miope!

Pare che i vertici dell’azienda e le nostre istituzioni abbiano avuto vertici, nello scorso weekend, con la regione Emilia Romagna per risolvere questo problema, ma pare che dalla controparte sia stato risposto che tempo per mettersi in regola San Marino lo aveva avuto, quindi stop alle deroghe!

Già, le deroghe: il nostro è un paese che vive di deroghe, ma fuori dai nostri confini prima o poi qualcuno si stanca sempre!

Pare infatti che già dal giugno 2009 fosse stata segnalata all’Igiene Urbana -e crediamo alle istituzioni preposte- la necessità di mettersi in regola, pena l’interruzione dell’accoglimento dei rifiuti sammarinesi in Italia. Il 30 giugno 2009 infatti il ministero dell’Ambiente italiano aveva emesso una circolare che stabiliva come pretrattare i rifiuti affinché potessero venir accolti in discarica, ma invece di adeguare il proprio trattamento di rifiuti a misure civili, San Marino avrebbe preferito contrattare deroghe con le istituzioni italiane, certo che -come è sempre stata abituata a fare la politica nostrana- un colpo alla botte e uno al cerchio qualcuno avrebbe sempre chiuso un occhio!
Finché il 13 giugno 2013 una direttiva europea ha stabilito misure ulteriormente rigide rispetto il trattamento dei rifiuti (verrebbe da dire che RETE aveva avvertito per tempo…). L’Europa dice all’Italia che se non vuole pagare atre sanzioni, deve adeguarsi ai parametri indicati… siccome San Marino dal 2009 non si è mai adeguato, ora l’Italia ha detto basta!

Se questo fosse vero, chiediamo che si prendano misure esemplari nei confronti del dirigente dell’Igiene Urbana e delle Istituzioni politiche che non hanno agito per tempo, spingendo la Repubblica allo stato d’emergenza e a sostenere costi che inevitabilmente lieviteranno!

Si vocifera della necessità di avviare ad incenerimento i nostri rifiuti, oppure dell’acquisto di macchinari per il pretrattamento (se sì quanto ci costerebbe? Perché in preda all’emergenza, i costi lievitano!), oppure della concessione a privati del trattamento dei rifiuti…

Ma la questione politica e civile è: se avevano già da giugno 2009 in mano la direttiva che esortava a metterci in linea con le regole elementari del trattamento dei rifiuti in tutta Europa, perché nulla è stato fatto?

Perché si è aspettata l’emergenza, con i rischi connessi allo stoccaggio dei rifiuti a San Giovanni o chissà dove? Di chi è la responsabilità? Chi ha interessi a creare l’emergenza invece di risolvere le situazioni nei tempi debiti? Abbiamo testimonianze secondo cui ci sarebbero capannoni dell’igiene urbana già colmi di immondizia!

Se l’emergenza dovrà comportare aumenti della spesa di trattamento dei rifiuti, chi pagherà la differenza? Dato che da tempo ci si sarebbe potuti adeguare, è evidente che ci sono responsabilità gravi!

Ma soprattutto, perché questa situazione è sottaciuta all’intera cittadinanza? Perché non è stata fatta una circolare x chiedere collaborazione ai cittadini, magari chiedendo sforzi estremi di differenziazione in questo momento delicato? Chi e con che diritto gioca sulla salute dei cittadini attraverso queste inadempienze? Con che logica si tiene all’oscuro di un simile evento i Sammarinesi?

Chiediamo pertanto che la Segreteria competente avvii con immediatezza un’indagine sulle responsabilità e le inadempienze intercorse in questi anni, prevedendo il licenziamento in tronco del/dei responsabile/i, costituendosi parte civile contro di esso/i e stabilendo che eventuali aumenti dei costi di conferimento e trattamento rifiuti conseguenti a tali inadempienze vengano addossate ai responsabili.

E soprattutto, chiediamo di tenere al corrente la popolazione di quanto sta accadendo.

Questo silenzio assordante non può che far temere esiti negativi!

 

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