Rete. Video sul voto di scambio. Qualcosa non torna

Rete. Video sul voto di scambio. Qualcosa non torna

Niente di nuovo sotto il sole. Che a San Marino il voto di scambio sia una pratica conosciuta e ampiamente utilizzata non è una novità. Che sia una pratica deprecabile che produce solo danni, è un’idea che forse sta cominciando a entrare nelle teste dei sammarinesi.  Le prime denunce sul voto di scambio risalgono agli anni ’90 e sono continuate anche dopo il 2000 fino a oggi. Per ogni politico che chiede il voto c’è un sammarinese pronto a venderlo in cambio di un terreno edificabile, di un lavoro sotto la P.A., di un incarico diplomatico o anche solo in cambio di un buono benzina. La novità invece è che, finalmente, la magistratura sta facendo luce sul risultato prodotto dall’elezione di personaggi politici che hanno fatto del voto di scambio uno stile di vita. Basti pensare, ad esempio, che a Fiorenzo Stolfi sono stati sequestrati beni per 165milioni di euro e a Claudio Podeschi per 14 milioni di euro. Secondo voi, persone che maneggiano cifre così ragguardevoli, quanto ci mettono a comprarsi 1000 voti alle elezioni politiche? Niente, solo poche briciole. Un piccolo investimento per garantirsi posizioni di potere che consentano poi di piazzare nei posti chiave i personaggi giusti, quelli che non mettono i bastoni tra le ruote e che chiudono un occhio su eventuali conflitti di interesse, su rapporti istituzionali poco raccomandabili o che agevolano certe pratiche invece di altre. Ed ecco che, elezione dopo elezione, preferenza dopo preferenza, si costruisce il sistema San Marino fatto di corruzione a tutti i livelli, superficialità nelle scelta decisionali, sperpero di denaro pubblico, commistione pubblico-privato fatta di contratti non trasparenti e soci occulti, nomine discrezionali, ricerca di finanziamenti da parte della criminalità organizzata ecc.

In questo contesto si inserisce il famigerato video sul voto di scambio che tanto scompiglio sta portando in casa socialista. Un video in cui non appaiono volti ma solo registrazioni audio in cui, in cambio di una nomina diplomatica in Libia, un tale signor Carrirolo promette voti ad alcuni politici socialisti (nel video si sentono i numeri di lista che fanno riferimento a Simone Celli, Alessandro De Biagi e Alessandro Mancini quali candidati a cui accordare la preferenza). Carrirolo, in un’intervista a SMTV si è difeso dicendo che il video è stato manipolato, e i tre socialisti tirati in ballo hanno annunciato il deposito di un esposto. Noi non abbiamo la più pallida idea se questo video sia vero o falso, se i dialoghi registrati siano reali o se siano solo uno scherzo. Ciononostante ci viene spontaneo porre alcune domande: perché questo video, riconducibile al periodo di campagna elettorale del 2012 viene fuori solo ora, a due anni dalle elezioni? Se l’intenzione di chi l’ha girato era quella di mettere in luce il marciume del sistema politico, perché l’autore del video non l’ha portato immediatamente alla magistratura?

In passato, i filmati girati per testimoniare l’esistenza del voto di scambio sono stati consegnati subito ai magistrati e pubblicati immediatamente dopo. Perché in questo caso si procede alla pubblicazione dopo due anni? Il rischio, a nostro avviso, è che i protagonisti del video possano aver subito dei ricatti nel corso di questo lungo periodo o addirittura che il video faccia parte  di una più ampia serie di registrazioni e che sia stato pubblicato come una sorta di “avvertimento” per altri politici, magari coinvolti in altri video. 

Ripetiamo, le nostre sono solo supposizioni perché non abbiamo idea di chi abbia girato il video né delle reali motivazioni che lo abbiano spinto a pubblicarlo a ben due anni di distanza. Certo è che i nostri dubbi appaiono leciti, visto che l’autore non si è palesato è che il video non è stato consegnato ai magistrati 24 mesi fa. Quindi gli obiettivi di questa persona e di chi diffonde il filmato sono quelli di denunciare un sistema corrotto e rendere i cittadini consapevoli dei magheggi dei partiti? O forse sono obiettivi molto meno nobili?

Movimento R.E.T.E.

Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità 

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