Riassunto interventi consiliari Ciavatta, Pedini Amati, Foschi su errore giudiziario

Riassunto interventi consiliari Ciavatta, Pedini Amati, Foschi su errore giudiziario

BREVE RIASSUNTO DEI SINGOLI INTERVENTI CONSILIARI
Individualmente, indichiamo di seguito il riassunto dei singoli interventi
Roberto Ciavatta
–    La traduzione in lingua italiana dell’art.3 in questione, utilizzata dal Segretario per gli AA.EE. nella risposta del 27 luglio 2015 per le sue considerazioni, non ha alcun valore legale. Infatti l’art.12 dello Statuto del Consiglio d’Europa indica espressamente che le lingue ufficiali dell’organismo di Strasburgo sono il francese e l’inglese, e che le traduzioni sono pubblicate solo a “titolo informativo”. Questo permette di evitare interpretazioni errate (non solo quelle del Segretario di Stato) per quanto riguarda il tema della eventuale incarcerazione delle vittime di errore giudiziario.
–    Quando l’errore giudiziario è stato riconosciuto definitivamente dal tribunale, non è possibile in alcun caso interpretare l’art.3 per non riconoscere il risarcimento (relazione esplicativa n.25) e tuttavia… siamo in presenza di questo diniego di giustizia da anni!
–    Assistiamo alla completa mancanza di risposte, malgrado la nostra raccomandata consegnata a mano il 18 settembre 2014 al Segretario Pasquale Valentini e al Presidente della Commissione Esteri Marino Riccardi.
–    È sconfortante dover constatare che il Segretario Valentini (come i suoi predecessori) è stato terribilmente assente, piuttosto che cercare con ogni mezzo di salvare la reputazione del nostro paese. Avrebbe dovuto fornire al nostro tribunale norme in grado di porlo nelle condizioni di riparare autonomamente a un vero errore giudiziario (riconosciuto dal nostro tribunale), mentre è stranamente molto più garantista con i suoi amici politici che in questo momento sono indagati dalla nostra magistratura, fino a giungere a richiedere una commissione parlamentare contro la stessa!
Ivan Foschi
–    L’impegno del Consiglio, preso il 26 settembre 2013, a presentare entro 6 mesi un progetto di legge per regolamentare i principi sanciti nell’art.3 del protocollo n.7 della Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo, non è stato mantenuto.
–    Non si dichiara se stessi “vittima di errore giudiziario”, come sostiene incredibilmente il Segretario Valentini nella risposta scritta del 27 luglio 2015. È il nostro tribunale a stabilirlo con una sentenza straordinaria di revisione! Inoltre non è sufficiente presentare una richiesta di riesame per pretendere l’indennizzo da parte dello Stato: è necessario che questa revisione sia accolta dalla nostra magistratura, e che la persona interessata sia riconosciuta chiaramente innocente (si veda la relazione esplicativa dell’Art.3). In base a queste premesse, a San Marino esiste ad oggi un unico caso di errore giudiziario, e sarebbe bene dimostrare finalmente rispetto per questa persona, che non solo non ha chiesto di essere vittima di errore giudiziario nel nostro sistema carente, ma che inoltre ha subito, tra gli altri, un enorme danno patrimoniale.
–    L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo momento è scivolare su una buccia di banana chiamata “Diritti Umani”. Dobbiamo essere ben consapevoli del diniego di giustizia in atto e di tutte le contraddizioni evidenti contenute nella risposta del Segretario Valentini. Desidero che questo sia verbalizzato per non sentire tra qualche settimana che nessuno lo sapeva, così chiedo la massima attenzione non solo al segretario Valentini, ma anche a tutto il governo.
Federico Pedini Amati
–    Sono pienamente d’accordo con i colleghi consiglieri che mi hanno preceduto: la politica non deve permettersi di intervenire in una materia strettamente giuridica. Purtroppo la  politica è intervenuta più volte per bloccare il processo di giustizia. È evidente e terrificante constatare questo incredibile rifiuto da parte del governo, e in particolare del suo Segretario, di operare positivamente con l’obiettivo di introdurre nel diritto interno del nostro paese, membro del Consiglio d’Europa dal 1989, una norma che consenta di indennizzare degnamente l’errore giudiziario.
–    La Rep. di San Marino non dà applicazione a un accordo internazionale che ha sottoscritto e ratificato 25 anni fa, rischiando di provocare forti ripercussioni che danneggerebbero significativamente la reputazione del nostro paese.
–    È fuorviante portare questo dibattito a livello personale, ma il Segretario per gli AA.EE. non esita nella sua risposta ad affermare che ad oggi c’è un solo caso in cui una persona “si è dichiarata vittima di un errore giudiziario” (sic)… Ivan Foschi ha già risposto a questo, ma per riprendere le sue parole non si abbia paura di fare nome e cognome di questa persona: tutti sanno che si chiama Jean-Marc Tierce e che in questo momento si sta ancora battendo, aiutato dai suoi avvocati a Parigi, per vedere finalmente riconosciuti i diritti che il nostro paese gli sta ancora vergognosamente negando.
–    La politica avrà la piena responsabilità per le conseguenze internazionali di questo caso: il Segretario Valentini e tutto il governo ne devono essere ben consapevoli.

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