Riccione (Rn). Il riccionese Franco De Minicis: ‘Potevo morire in quel ristorante’

Riccione (Rn). Il riccionese Franco De Minicis: ‘Potevo morire in quel ristorante’

Mauel Spadazzi Il Resto del Carlino: “Potevo morire in quel ristorante. Ritornerò a Dacca con la scorta” /  Il riccionese Franco De Minicis era amico degli italiani trucidati

Si sente
un sopravvissuto. «Potevo esserci lì anch’io, quella sera, al ristorante Holey Artisan Bakery di Dacca». Franco De Minicis, 51enne di Riccione, vive nella capitale del Bangladesh da sei anni, e faceva la stessa vita degli italiani trucidati nell’attentato compiuto dai killer dell’Isis venerdì scorso. Dipendente di un’azienda tessile bengalese (ma fino al 2008 è stato imprenditore), la sua casa a Dacca dista «appena un centinaio di metri dal ristorante. All’Holey ci vado molto spesso insieme agli altri italiani che stanno a Dacca: è stato davvero un caso che non mi trovassi lì con loro».


Franco infatti è appena rientrato in Italia. Da venerdì, giorno dell’attentato, è a casa «per un breve periodo di ferie insieme ai miei figli. E’ stata una pura, fortunata coincidenza il fatto che sia rientrato proprio in questi giorni. Ma già il 15 luglio, tornerò in Bangladesh».
(…)


«Il Bangladesh è un paese poverissimo, ma finora non c’erano mai stati episodi del genere, o almeno non da quando io abito a Dacca. Se sei straniero, al massimo potevi rischiare di essere rapinato. A giorni parlerò con la mia azienda, vedremo come andare avanti. Di sicuro mi prenderò una scorta per gli spostamenti a Dacca».

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