Riforme e Libertà e Patto per San Marino si confrontano davanti alla Consulta dei Sammarinesi all’estero

Riforme e Libertà e Patto per San Marino si confrontano davanti alla Consulta dei Sammarinesi all’estero

Davanti alla Consulta dei Sammarinesi all’estero le posizioni delle due coalizioni, Patto per San Marino e

Riforme e Libertà, che si contendono la vittoria nelle
elezioni nella Repubblica di San Marino del 9 novembre .

Una divisione del Consiglio Grande e
Generale in due collegi distinti, con una parte eletta dai
residenti in patria e l’altra dai residenti all’estero (la
proporzione dei seggi e’ ancora da definire), che voteranno
direttamente dal paese d’adozione e non piu’ tornando sul Titano
come accade oggi. Pasquale Valentini, segretario Pdcs e esponente
di spicco della coalizione “Patto per San Marino”, abbozza la
proposta del centrodestra sul voto estero (un terzo dell’intero
corpo elettorale di 30 mila persone) intervenendo ai lavori della
ventinovesima consulta dei sammarinesi all’estero presieduta da
Anna Maria Ceccoli. Fatta la proposta Valentini poi attacca il
centrosinistra: “Il programma di Riforme e liberta’ non prevede
nulla per rimediare a questa situazione. Noi abbiamo un progetto
ben preciso, sul quale lavorare assieme ai diretti interessati”.
Claudio Felici, candidato del Partito dei socialisti e dei
democratici e capogruppo uscente, anche lui alla riunione della
consulta, ha ricordato l’odg presentato in Consiglio per
reintrodurre nelle liste elettorali le centinaia di giovani
esclusi nonostante l’abrogazione dell’articolo 7. La legge sulla
cittadinanza, con il nuovo assetto, attribuiva il diritto di voto
a questi giovani, ma ulteriori impedimenti li hanno esclusi
nuovamente. “Il motivo di questa esclusione- sostiene Felici- e’
di carattere politico e non tecnico, cosi’ come sostenuto dalla
coalizione opposta”
(agenzia Dire).

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