Rimini. 4 mila senza un euro e senza lavoro

Rimini. 4 mila senza un euro e senza lavoro

Annalisa Boselli di Corriere Romagna San Marino: La crisi che non smette di mordere. Il drammatico scenario prospettato dal sindacato che dà i numeri dei lavoratori che verrebbero tagliati con la riforma Renzi /
«Col Jobs act 4mila senza soldi né lavoro» /
Cgil raccoglie l’allarme di Confindustria sull’edilizia

Con le modifiche
gli ammortizzatori
dureranno tre anni


Urbinati: «Nei prossimi
giorni ci confronteremo
con le forze locali»

RIMINI. «Con il Jobs Act
di Renzi 4.000 lavoratori
sono senza indennizzo né
posto di lavoro». E’ il
drammatico scenario che
prospetta la Cgil di Rimini
rispetto alle modifiche
della riforma del lavoro
che il governo Renzi si appresta
ad approvare, rapportate
alla realtà locale.
Sono infatti 4.000 i lavoratori
che al momento si
trovano in cassa integraz
i o n e
st rao rdi naria
e in deroga
(entrambe,
in crescita,
sono a 3
milioni di ore
nei primi
otto mesi dell’anno) e che
in un futuro non così lontano
potrebbero trovarsi
sprovvisti di un ammortizzatore
sociale e – fattore
che preoccupa di più il
sindacato – senza un legame
con l’impresa. Secondo
il piano di modifica degli
ammortizzatori, il periodo
di “tutela” dovrebbe
abbassarsi di molto e si
passerebbe così a una cassa
integrazione che oggi
può durare, coi rinnovi,
anche sette anni a soli
due o tre anni. «Se così
fosse da anni (deroga e
straordinaria) avremmo
4.000 persone senza reddito
», rimarca Graziano Urbinati,
segretario generale
della Cgil di Rimini.
«Anche l’idea che i lavoratori
vadano in carico ai
Centri per l’impiego non
funzionerebbe perché a
Rimini tra attivazioni e
cessazioni abbiamo un
saldo negativo di 1.600 unità.
La flessibilità funziona
in un mercato attivo
che ha possibilità di ricollocamento
». Tra i cambiamenti
all’orizzonte, è
infatti prevista l’impossibilità
di accedere alla cassa
per le aziende che hanno
cessato l’attività o hanno
ceduto un ramo d’azienda.
«Inoltre, le causali
per accedere verranno
ridotte e si sta rendendo
la modalità di accesso
sempre più farraginosa
per renderla
meno appetibile
per
le imprese e
d i c o n s eguenza
sarà
più difficile
per i lavoratori
avere il sussidio
. (…)

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