Nuovo Quotidiano di Rimini: L’indagine della Procura di Rimini si fa bollente. L’accusa è di falso in bilancio e ricorso fraudolento al credito / Aeradria, indagati Vitali e Gnassi / Nei guai per aver deliberato garanzie utili a far ricevere finanziamenti. Il sindaco: “Non so nulla, sono sereno” / Il presidente della Provincia non ci sta: “Pressioni da mesi, mi rivolgerò a Prefetto e presidenza del tribunale”
RIMINI – Prima la relazione, negativa, del commissario giudiziale sul piano di concordato. Ora il cerchio della Procura che si stringe sempre di più. Nella giornata di ieri la voce si è fatta a mano a mano che passava il tempo sempre più insistente, fino a diventare una certezza: per Aeradria sono in arrivo i primi avvisi di garanzia. E a finire nel registro degli indagati vi sono in particolare il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali e il sindaco Andrea Gnassi. Finiti nei guai per le lettere di patronage che firmarono per garantire ad Aeradria finanziamenti. L’ipotesi di reato sarebbe di falso in bilancio e di ricorso fraudolento al credito. Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini, coordinato dal sostituto procuratore Gemma Gualdi, ha infatti indagato in questi mesi su alcuni crediti scaturiti dalle promesse di finanziamento ottenute dagli enti pubblici soci di Aeradria. Sulla base delle lettere di patronage Aeradria avrebbe ottenuto dal 2009 al 2013 finanziamenti dalle banche, Carim in testa. Vi sarebbe ad esempio un finanziamento chiesto a Carim da Aeradria di 1.200.000 euro per un “projet financing” a garanzia del quale vi sono state lettere di patronage sottoscritte anche da Vitali e Gnassi. Per gli amministratori pubblici soci di Aeradria, il ricorso abusivo al credito starebbe nell’aver firmato impegni finanziari senza che gli organi competenti dei rispettivi uffici avessero stanziato alcuna somma. (…)
