Rimini, aeroporto: potrebbe non riaprire il 4 marzo. Le chiavi?

Rimini, aeroporto: potrebbe non riaprire il 4 marzo. Le chiavi?

il Resto del CarlinoRIMINImar, 24 feb 2015
«CHIEDEREMO I DANNI»
FALSA PARTENZA
Airiminum resta fuori dagli uffici«A rischio la ripresa dei voli»
LA SOCIETÀ SCRIVE A ENAC:«VOGLIAMO IL RISARCIMENTO PER I DISAGI SUBITI»
Vietato l’ingresso ai dipendenti. Enac si difende: «Accuse false»
APRIRÀ o non aprirà il 4 marzo con il primo volo, da Mosca? Il rischio, per l’aeroporto di Rimini, è «di non farcela, se ci troveremo davanti altri ostacoli inattesi e altra burocrazia da superare. Ieri siamo arrivati decisamente al culmine», allarga le braccia Laura Fincato, presidente di Airiminum. Già, è davvero incredibile quello che è accaduto ieri mattina, tanto che i dipendenti e i dirigenti della nuova società di gestione dell’aeroporto stentavano a crederci. E’ successo che il personale di Airiminum è rimasto fuori dall’aeroporto, perché da Bologna «l’Enac (l’Ente nazionale di aviazione civile, ndr) ha deciso di negarci l’accesso agli uffici», e di riprendersi le chiavi. Insomma, i dipendenti di Airiminum sono stati costretti a restare fuori, nonostante da almeno un paio di settimane fossero dentro il Fellini’ a lavorare per la riapertura dello scalo. IL MOTIVO? A spiegarlo sono la nota ufficiale inviata ieri da Airiminum e poi la stessa Fincato: «Ufficialmente manca ancora un passaggio, che noi ritenevamo soltanto formale: le aree del Fellini’ sono state riconsegnate dal curatore di Aeradria a Enac, ma Enac a sua volta ancora non le ha consegnate a noi…». Doveva essere appunto un passaggio formale, secondo Airiminum, tanto che nel frattempo dall’11 febbraio «i nostri dipendenti ricorda la Fincato andavano ogni giorno in aeroporto, per preparare la riapertura dello scalo fissata il 4 marzo». Fino a ieri, quando Enac ha preteso di avere le chiavi dello scalo, «mandando l’ex direttore del Fellini’ Paolo Trapani a prenderle», e ha negato così al personale di Airiminum di entrare. «Per prima cosa mi rivolgerò al prefetto di Rimini: questi inspiegabili stop stanno compromettendo l’obiettivo di riaprire l’aeroporto il 4 marzo», attacca la Fincato. Airiminum punta il dito contro il direttore generale di Enac per l’Emilia Romagna Maria Concetta Laudato: sarebbe stata lei, avvertita che Airiminum era già di fatto insediata nell’aeroporto senza avere ancora avuto la consegna ufficiale delle aree, a chiedere a Trapani di prendere le chiavi e lasciare fuori il personale della nuova società di gestione. Ai vertici Enac ieri Leonardo Corbucci, l’amministratore di Airiminum, ha subito indirizzato una pesantissima lettera in cui annuncia che la società chiederà i danni a Enac, compresi i soldi degli stipendi dei dipendenti che ieri non hanno potuto lavorare. E forse non potranno farlo neanche oggi e domani. «Nonostante tutti i nostri sforzi scrive Corbucci abbiamo dovuto spesso faticosamente superare una serie di inaspettati ostacoli posti dalla direzione Enac dell’Emilia Romagna. Quello di ieri è solo l’ultimo». LA LAUDATO, finita nel mirino, replica colpo su colpo: «Non c’è una sola cosa che risponda al vero. I fatti non sono andati così, e mi riservo ogni azione per tutelare la mia persona e l’ente che rappresento». Ieri pomeriggio la Laudato è stata contattata al telefono dalla Fincato, che dopo gli attacchi via comunicato stampa ha provato anche le vie più diplomatiche. «C’è stato sicuramente un equivoco, un quiproquo. Forse è mancata la comunicazione tra alcuni funzionari di Enac è l’ipotesi della Fincato Noi abbiamo fatto tutto alla luce del sole: avevamo concordato col curatore di Aeradria l’uso degli uffici in attesa della consegna ufficiale, i funzionari Enac di Rimini erano informati e ci hanno visto al lavoro in questi giorni. Speriamo di risolverla presto…». Già, ma intanto «è a rischio la riapertura dello scalo, fissata per il 4 marzo. Domani avevamo un nuovo incontro con i sindacati e i lavoratori proprio in vista della ripresa delle attività, e non sappiamo nemmeno se potremo farla». Manuel Spadazzi

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