Rimini: Aspettando il Festival del Mondo Antico, stasera “L’amore del prossimo”

Rimini: Aspettando il Festival del Mondo Antico, stasera “L’amore del prossimo”

Il festival del mondo antico per questa edizione 2012 esordisce con una anteprima di grande prestigio, riprendendo il suo format originale caratterizzato dalla presenza di autorevoli esponenti della cultura.

Martedì 19 giugno alle ore 21.30 alla corte degli Agostiniani (via Cairoli) si confronteranno in un dialogo a due voci Enzo Bianchi e Sergio Valzania: “L’amore del prossimo” è il tema della serata ed è strettamente connesso al filo conduttore del Festival, l’ospitalità.

Hospes/hostis amico/nemico sono le due facce di una condizione antitetica e dinamica lette ed interpretate in relazione alla ricerca della propria e comune identità che connota la storia antica e attuale della stessa città di Rimini e della nostra epoca.

Lo spunto del dialogo tra il celebre religioso e scrittore italiano, fondatore e attuale priore della Comunità monastica di Bose e il giornalista Sergio Valzania, direttore della struttura Radio Rai, proviene da Ama il prossimo tuo, titolo dell’ultimo libro, undicesimo della serie dedicata ai Comandamenti dell’editrice il Mulino firmato dal teologo Enzo Bianchi e da Massimo Cacciari.

E’ il “comandamento nuovo” che umanizza e dà un significato universale a tutti gli altri che, se assunti nella loro pienezza, convergono verso questo appello unitario.

E’ il comandamento che esprime la rottura più importante compiuta da Gesù rispetto al giudaismo: la logica della religione dei Padri si apre a una dimensione “altra”, segnando il passaggio dalla Legge mosaica alla legge dell’Amore, come presenza di Dio nella storia.

Ma a chi mi faccio prossimo? E’ possibile oltrepassare la solitudine del singolo per aprirsi all’altro? Un comandamento difficile e quasi sempre smentito: si può non praticarlo, ma non si può negarlo e non riconoscere che ha cambiato alla radice la storia dell’uomo.

“L’amore del prossimo è presente in tutti e tre i monoteismi – scriveva su Repubblica Barbara Spinelli recensendo il libro – ma solo nel cristianesimo avviene lo scandalo supremo: il cuore si fende e s’apre anche a chi non condivide nulla con me, non mi è simile, mi è addirittura nemico. La domanda essenziale, secondo Bianchi, non è «Chi è il mio prossimo?» ma: «A chi mi faccio prossimo, vicino?». L’avvicinarsi-accudire è senza reciprocità, senza patti”.

Anche l’Assessore alla Cultura Massimo Pulini nel testo di introduzione del Festival dell’Antico ribadisce a proposito dei volti dell’ospite come si possa ripartire proprio da ”quel corto circuito linguistico, dell’idioma italiano, che fa del termine “ospite” una parola speculare e misteriosa, che impedisce di comprendere, se non coniugata ad altre o contestualizzata, il ruolo attivo o passivo del soggetto. Ospite è colui che accoglie, ma anche chi è accolto. Allora la lingua, in casi come questi, sembra comportarsi come una madre che si astiene dal fare differenze tra i propri figli, ugualmente portatori di un dare e di un avere”.

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