RASSEGNA STAMPA – Trattative con l’Europa: nella riforma previsti indennizzi a chi perderà l’attività
Il tempo delle proroghe per i bagnini è finito. Il piano del governo è rinnovare le attuali concessioni di spiaggia (già scadute) fino al 2025, per emanare nel frattempo la legge di riforma e concordare con l’Europa i tempi e i modi dei bandi che assegneranno le attività balneari. La novità è che l’esecutivo punta a riconoscere indenizzi a chi perderà la concessione. Insomma: chi subentra dovrà versare al vecchio concessionario almeno il valore d’impresa. Il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto sta lavorando alla bozza per poi andare a trattare con l’Ue. Le associazioni di categoria, per ora, restano alla finestra. «Attendiamo lumi dal governo. Leggiamo sui giornali tante ipotesi – dice Mauro Vanni, presidente dei balneari di Confartigianato – ma la realtà è che ora non siamo stati convocati da Roma». Lo sciopero ’simbolico’ organizzato venerdì scorso dai balneari di Fiba-Confesercenti e Sib-Confcommercio qualche effetto sicuramente l’ha avuto, incalzando il governo ad accelerare sulla riforma delle concessioni. Dalle ipotesi circolate in questi giorni il governo insisterà con l’Europa sulla mappatura delle spiagge. È quella famosa mappatura secondo cui in Italia il 67% delle spiagge sarebbe libere, non uccupato da stabilimenti attrezzati. Il governo dovrà aggiornarla dopo le numerose obiezioni fatte dall’Ue, visto che nella mappa erano finiti anche luoghi inacessibili e scogli. Ma il confronto con Bruxelles servirà anche a definire i tempi delle gare (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino