Andrea Rossini – Corriere Romagna: Banca Carim, 23 indagati verso il processo / Per i due commissari chiesta l’archiviazione / Ioni, Martini e Grossi accusati di associazione per delinquere finalizzata al falso in bilancio ma un’interpretazione della Cassazione sulla nuova normativa complica il ruolo dell’accusa
RIMINI. Il pm Luca Bertuzzi ha chiesto il rinvio a giudizio per 23 tra ex amministratori, manager e membri del collegio sindacale di Banca Carim (Cassa di Risparmio di Rimini) coinvolti a vario nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di finanza di Rimini sulla presunta gestione più “politica” che prettamente contabile dei finanziamenti, secondo la prospettazione dell’accusa, non sempre assistiti da adeguate garanzie. Il periodo preso in considerazione va dal 2009 fino al commissariamento disposto nell’ottobre 2010. Nel mirino degli investigatori (l’inchiesta era affidata ai militari del nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle, guidati dal colonnello Marco Antonucci) sono finite in particolare sopravvalutazioni di alcune poste di credito e omissioni relative alle perdite. Soltanto nei confronti di tre persone, al vertice della banca all’epoca dei fatti, si ipotizza il reato di associazione per delinquere finalizzata al falso in bilancio e a una serie di reati societari. Si tratta di Giuliano Ioni (ex presidente del Cda e componente del comitato esecutivo); Alberto Martini (ex direttore generale) e Claudio Grossi (ex vice direttore generale). Secondo l’accusa i vertici dell’istituto avrebbero partecipato sistematicamente al processo di concessione e revisione delle linee di credito rilasciate dalla Carim in favore di soggetti o gruppi insolventi, per poi omettere dai bilanci (dolosamente) le perdite, già maturate da tempo, relative a mutui e finanziamenti elargiti, ma non assistiti da adeguate garanzie. (…)