Federico Rossi – Nuovo Quotidiano di Rimini: Ieri l’assemblea dei lavoratori dello stabilimento di Rimini dedicata ai 340 esuberi annunciati dall’azienda /
Scm, in fabbrica rabbia e incredulità /
Evitate per ora forme di mobilitazione, si spera in un ripensamento della proprietà Gabrielli (Fiom): “Inaccettabile chiedere anche la rinuncia del contratto aziendale”
RIMINI. Rabbia e incredulità. Sono questi i sentimenti dei lavoratori dell’Scm dopo che l’azienda ha annunciato nei giorni scorsi 340 nuovi esuberi che si andrebbero così ad aggiungere ai 47 già dichiarati per le fonderie: 98 per la Steelmec di Villa Verucchio e tra i 90 ed i 130 negli stabilimenti di Villa, Rimini e, in piccola parte, Thiene, l’unico stabilimento che il gruppo ha fuori dalla provincia. Altri 65 poi potrebbero arrivare tra i dipendenti tecnici, dell’assistenza e della ricambistica. Ieri i sindacati hanno spiegato nei dettagli la situazione ai dipendenti di Rimini – gli altri, quelli dei due stabilimenti di Villa e delle fonderie saranno invece informati oggi – in un’assemblea affollatissima: “Erano quasi in 300 tra impiegati e operai – sottolinea Europeo Gabrielli della Fiom-Cgil -. Praticamente la quasi totalità dei lavoratori. Tutti molto preoccupati per quello che avevano appreso dai giornali. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Si sapeva infatti da circa un mese delle gravi difficoltà della Steelmec, che a tutt’oggi rimane comunque lo stabilimento più sotto pressione, ma nessuno poteva immaginare che la situazione fosse ugualmente critica per il tutto il gruppo”. (…)
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