RASSEGNA STAMPA
È una bellissima ruggine, vecchia di anni. Dalla ’secessione’ dall’egida provinciale di Forlì nel 1992 e l’istituzione di una circoscrizione a sé. E ancora più indietro, dallo scettro del ’Romagnolo doc’ per sempre spartito agli occhi del mondo, ma a ogni occasione rivendicato, conteso, strattonato tra le due grandi città. Un po’ qui, un po’ là. E in una tal contesa, cosa poteva mai essere l’arbitro di «supremazia» migliore se non lo sport? Lo sport elevato a madre di tutte le sfide in cui misurarsi per far valere le proprie convinzioni, il proprio accento, la propria piadina. La propria identità. Forlì e Rimini da sempre rivali, forse non si sono mai amate molto: diciamo pure per niente, quando in mezzo a loro c’è stato un pallone. Da basket, in questo caso. Ma nessuna delle due, né Rimini e né Forlì, avrebbe mai voluto che l’avversaria di sempre non potesse nemmeno scendere in campo per giocarsela quella sfida di supremazia. Qui non si parla dei giocatori, quelli domenica alle 20 al PalaUnieuro saranno al loro posto, in campo (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino