Rimini. Dopo 15 anni trovato l’assassino di Max Iorio: Zoran Ahmetovic

Rimini. Dopo 15 anni trovato l’assassino di Max Iorio: Zoran Ahmetovic

Alessandra Nanni di Il Resto del Carlino di Rimini: Iorio ucciso da un giovane conosciuto in strada da poche ore / L’uomo lo aveva convinto a seguirlo nella sua casa. La furia omicida del ragazzo si è scatenata dopo un rapporto sessuale

L’assassino  di Max Iorio confessa il delitto dopo 15 anni. E il ‘cold case’ sulla morte dell’impiegato comunale, riaperto qualche mese fa per la terza volta, si chiude con una verità in cui nessuno sperava più.

L’omicida è Zoran Ahmetovic, 36 anni, un nomade di etnia bosniaca, all’epoca stanziato nel campo di via Portogallo. Rinchiuso nel carcere di Ferrara per altri fatti, venerdì sera ha ricevuto in cella la ‘visita’ del sostituto procuratore Paolo Gengarelli e dei poliziotti della Squadra mobile di Rimini. Compreso che sapevano tutto, non ha nemmeno accennato a negare, ed è stato un fiume in piena. Svelando quelle che sono state le ultime ore di vita di Max. Quel fascicolo che per molti era diventato pesante come un macigno, passa ora finalmente nei ‘casi risolti’. Grazie alla scienza e alla tenacia degli investigatori. (…)  

Il dna  di Zoran è nei mozziconi di sigarette e nella goccia di sangue trovato sulla scena del delitto. Ma quando il test del Dna fatto sui nuovi nove indagati dà esito negativo, gli inquirenti stanno quasi per arrendersi. Poi la decisione di inviare tutto al Ris, che non ha una banca dati del Dna, ma solo un archivio dei casi giudiziari. E da quello salta fuori che quel Dna compare anche in un furto avvenuto a Bertinoro. Non sanno a chi appartiene, ma il profilo genetico è lo stesso di altri tre Dna che sono di tre Ahmetovic. L’assassino fa parte dunque dello stesso gruppo familiare, quello di Mujio Ahmetovic, all’epoca stanziato in via Portogallo con tutta la tribù. A quel punto, i poliziotti si mettono al lavoro per ricostruire l’«albero genealogico». Escludono le donne e tutti quelli che nel ’97 erano solo dei bambini, e alla fine restano fuori lo stesso Mujio e Zoran. Il primo, scoprono, quando Max Iorio è stato ammazzato era rinchiuso in carcere, mentre Zoran alias ‘Michele’, come preferiva farsi chiamare, all’epoca aveva 22 anni, e la sua faccia corrispondende all’identikit che fece l’ex fidanzato di Max.

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