Corriere Romagna: Sfinito da “Ciao ciao Lulù” tira uno sgabello a Magic Voice / Il cantante si presenta al processo e dopo una stretta di mano ritira la querela e perdona l’imputato che viene assolto
RIMINI. Esasperato dalla ripetività del ritornello di “Ciao ciao Lulù” un avventore del locale aveva scagliato uno sgabello all’indirizzo del cantautore Magic Voice.
Un gesto, risalente al dicembre 2010, che rischiava di costare caro a un sessantenne difeso dall’avvocato Piero Ippoliti. Dopo una stretta di mano e una riappacificazione gradita anche ai rispettivi legali, però, l’ “artista”, apparso un po’ giù di corda, si è seduto al banco dei testimoni e ha smorzato le accuse originarie, perdonando pubblicamente il suo aggressore. L’altro ha accettato il ritiro delle querela, per lesioni e minacce, e una volta cadute le aggravanti (tra cui quella dei futili motivi) il processo si è concluso con l’assoluzione.
Magic Voice, un personaggio a Rimini, aveva riportato ferite guaribili in quattro giorni, ma ha detto di non ricordare che l’avventore del caffè dove si stava esibendo avesse accompagnato il lancio dello sgabello con la frase: «Se non la smetti ti spacco la testa». Candidamente ha anche ammesso che il ritornello può suonare ripetitivo e il tono della sua voce fastidioso: «E’ stato misurato che supero in decibel anche Pavarotti». (…)