False chat, tenta di truffare il Tribunale. Carabiniere viene assolto: non è reato
«Non integra il reato di truffa la condotta di chi, in un processo civile o amministrativo, inducendo in errore il giudice mediante artificio raggiri, ottenga una decisione favorevole o anche sfavorevole». Esattamente quanto accaduto con la truffa che ha permesso la sospensione del provvedimento esecutivo con cui il Tribunale obbligava l’imputato al pagamento di un risarcimento ai danni della vittima, sua amante. Decisione resa possibile dalla presentazione al giudice di una conversazione WhatsApp risultata contraffatta senza ombra di dubbio. Sono le fondamenta giuridiche della Corte di Cassazione della sentenza che lo scorso 9 novembre ha “costretto” la giudice Manuela Liverani ad assolvere «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di truffa processuale, un graduato dei carabinieri da tempo trasferito da Rimini (…)
Enrico Chiavegatti – Corriere di Romagna