Rassegna stampa – È fissata per domani l’udienza davanti al tribunale del Riesame che dovrà stabilire se Dassilva possa andare ai domiciliari. I legali della famiglia della vittima: «Temiano per Giuliano».
Lorenzo Muccioli – È il giorno che tutti attendono con il fiato sospeso. Domani, davanti al giudice del tribunale del Riesame di Bologna, è in programma l’udienza che riguarda Louis Dassilva, il 34enne senegalese in carcere dal 16 luglio scorso in quanto unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, uccisa con 29 coltellate la sera del 3 ottobre scorso, a Rimini. Domani il tribunale del Riesame deciderà se la misura cautelare, voluta dal gip di Rimini, è corretta o se invece va annullata o ridotta, come chiesto dagli avvocati difensori, Riario Fabbri e Andrea Guidi. Nel frattempo i familiari di Pierina – a cominciare dal figlio Giuliano Saponi, marito di Manuela Bianchi, la donna con cui lo stesso Dassilva ha intrattenuto una relazione extraconiugale – non nascondono la loro preoccupazione per le possibili implicazioni legate alla decisione del Riesame. «Visto il grave quadro indiziario delineato dalla Procura di Rimini a carico di Dassilva – spiegano gli avvocati Marco e Monica Lunedei, che assistono i figli di Pierina, Giuliano, Chiara e Giacomo Saponi – riteniamo che la misura cautelare in carcere resti quella più indicata e appropriata anche per una questione di tutela nei confronti dei parenti della vittima. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino