Marco Letta – Corriere Romagna: Il leader del centro destra affronta i temi legati all’industria delle vacanze e indica la strada per tornare ai vertici dello scenario internazionale /
«La Romagna, una priorità nazionale» /
La proposta forte: «La creazione di un fondo speciale per le imprese turistiche»
RIMINI. La riviera romagnola è una priorità nazionale e se il centro destra vincerà le elezioni si impegna a difendere in Europa le specificità della “capitale delle vacanze”. Lo promette l’ex premier Silvio Berlusconi in una intervista al “Corriere Romagna”. Ma non solo: taglio all’Iva turistica e tassa di soggiorno usata per finanziare interventi turistici.
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Ritiene che in Italia ci siano più margini di crescita nell’industria o nel turismo? «Il settore manifatturiero è certamente portante per la nostra economia e a breve termine, nel giro cioè di 8-10 mesi, da lì attendiamo di vedere i primi segni di ripresa, alimentata dalla domanda internazionale. Ma la forza principale del nostro manifatturiero sta nella produzione di merci ad alto contenuto di lavoro e facilmente esportabili: nelle fasce medio-alte del mercato è il grande Made in Italy, che il mio governo ha sempre difeso, mentre quelle più basse, purtroppo, sono esposte alla concorrenza dei paesi emergenti. (…)
La Romagna rappresenta un bacino importante del turismo Italia no. Cosa può fare il governo per quest’area? «Nonostante la fortissima concorrenza di altri Paesi mediterranei, che possono contare su bassi costi della manodopera e dei servizi, il mare resta il nostro prodotto numero uno e vale da solo il 31 per cento delle notti vendute in Italia, superando perfino le città d’arte. Anche per questo la riviera romagnola è una priorità nazionale. Noi ci impegniamo a difendere la specificità della sua offerta e a costruire nel confronto con la commissione europea un quadro di certezze per gli operatori balneari. Tanto per intenderci: ci opporremo alla svendita della nostra industria balneare agli operatori stranieri. (…)
E’ favorevole a un’Iva ridotta per il turismo? «Certamente. La differenza tra le aliquote dà un vantaggio inaccettabile ai nostri principali concorrenti in Europa. (…)
Meglio la tassa di soggiorno o una tassa di scopo che vincoli gli incassi agli investimenti legati al settore? «Gli introiti della tassa di soggiorno – la cui applicazione è facoltativa, a discrezione dei Comuni – sono già destinati a finanziare interventi in materia di turismo e recupero di beni culturali e ambientali. (…)
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