Simone Bertozzi – Nuovo Quotidiano di Rimini: L’onorevole riminese Sarti si racconta a ruota libera. Rimini e la ciclabile: “Due righe sull’asfalto non bastano…” /
Giulia, la pasionaria a 5 Stelle /
“Beppe Grillo? Un istintivo. Le espulsioni? Un autogol politico, ma noi siamo genuini. E sulle mie mail rubate ho provato l’inefficienza della giustizia e l’indifferenza delle istituzioni”
Gli studenti sfilano in
piazza, gridano e protestano di fronte ai tagli alla scuola pubblica: 30 ottobre 2008. Sono giorni di tensione, quella di Bologna è solo una delle tante manifestazioni contro la nuova politica del ministro Gelmini. Ma per Giulia Sarti, 22 anni, futuro onorevole a cinque stelle, quello non è un giorno qualunque. Quella mattina, davanti ai ragazzi del meetup emiliano, si materializza Beppe Grillo in persona, leader e megafono di quello che non è ancora un vero movimento politico. Ma che, sull’onda della crisi, non solo economica, si appresta a fare terra bruciata intorno ai vecchi partiti. A suon di vaffa mediatici, contro tutto e tutti.
Sarti, torniamo a quel giorno di cinque anni fa. Chissà che emozione…
“E’ stato il primo incontro con Beppe. Abbiamo sfilato tutti insieme, poi si è fermato a pranzo con noi”.
Cosa le ha detto?
“Abbiamo parlato delle nostre idee, mi colpì subito la sua pacatezza e tranquillità”.
Suvvia…
“Dico sul serio, è un uomo davvero attento e ricettivo. Sembra che non ascolti, ma non gli sfugge nulla”.
E se le chiedessi di dirmi anche un difetto?
“E’ un essere umano e anche lui ne ha tanti, a cominciare da quell’istintività che più di una volta ci ha messo nei guai”.
Spesso però sembra esserci sudditanza e di critiche se ne sentono pochine.
“Credo che l’immagine che passa attraverso i media sia piuttosto falsata. Le critiche ci sono, ma io gliele faccio in privato non davanti ai microfoni di Sky tg24”.
Sul tema espulsioni lei come la vede?
“E’ stato un grande autogol politico, ma le stesse cose succedono anche all’interno degli altri partiti. Noi però siamo genuini, un po’ inesperti, non utilizziamo strategie e magheggi per tenerle nascoste”.
Il Parlamento: se lo immaginava così?
“Beh, è un mondo parallelo, la distanza che c’è tra la gente e chi governa è profonda. Per non parlare della lentezza dell’iter legislativo”.
Ma la sua vita è cambiata da quando è diventata onorevole?
“Sì, perché non ho più un minuto libero e nel weekend, al posto dell’aperitivo con gli amici, giro l’Italia per incontrare cittadini”. (…)