Messa per Dugina tra le proteste La polizia allontana gli ucraini
Tensioni al corteo contro le celebrazioni in ricordo della figlia dell’ideologo di Putin, imbrattati i manifesti Marta Gladysheva: «Siamo stati provocati, ma con il prete della chiesa abbiamo già fatto pace»
I poliziotti che fermano i manifestanti ucraini ’armati’ di bandiere e cartelli, e vietano loro di «avvicinarsi alla chiesa». Le preghiere nel santuario di via Santa Chiara per Darya Dugina, figlia dell’ideologo di Putin uccisa da un’autobomba, e all’Arco d’Augusto «per gli ucraini vittime di questa guerra». Momenti di tensione ieri durante la messa organizzata per Dugina da alcuni riminesi. Polizia e carabinieri hanno blindato la zona e costretto gli ucraini a manifestare non davanti alla chiesa, come volevano, ma 300 metri più in là, all’Arco. Imbrattati i manifesti dell’annuncio. «Non ci hanno fatto avvicinare per motivi di sicurezza – allarga le braccia Marta Gladysheva, attivista ucraina e presidente dell’associazione ’Doloni’ – Peccato, la nostra è una protesta pacifica». E Domenico Morra, presidente dell’associazione Italia Ucraina, rincara: «Inconcepibile pregare per una persona come la Dugina (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino