Rimini. Negoziante morto, il turista russo si difende: ‘Non potrei battermi anche se volessi’. Corriere Romagna

Rimini. Negoziante morto, il turista russo si difende: ‘Non potrei battermi anche se volessi’. Corriere Romagna

Andrea Rossini – Corriere Romagna: «Non potrei battermi anche se volessi» / Il turista indagato soffre di varie patologie e non può usare la forza: disposta una perizia medica / «Inseguiva mia moglie per sottrarle il cellulare, non capivo il perché: mi sono solo frapposto tra i due»

Ieri l’uomo, indirettamente coinvolto nella lite che è finita per costare la vita a Serafino “Fino” Sammarini (il commerciante 74enne deceduto domenica sera per un trauma cranico) è stato sentito a lungo dal pm Paolo Gengarelli, alla presenza dell’avvocato difensore Sonia Raimondi e di una interprete. «Sono addolorato, ma non ho spinto quell’uomo: mi sono frapposto tra lui e mia moglie, senza aver capito né chi fosse, né che cosa volesse da lei: sembrava cercasse di prenderle il cellulare dalle mani. Ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque, e quando lui è caduto, ho allungato la mano per aiutarlo a rialzarsi in piedi». Il turista, che lavora come autista in un’azienda ospedaliera (la moglie è un medico radiologo) sarà sottoposto a una perizia sulle sue condizioni di salute. Soffre di una seria forma di artrite e di osteoporosi, è stato operato di recente e in una colluttazione avrebbe molto da perdere. «Non sono un violento, non è la mia indole, e non potrei essere aggressivo neanche volendo, non riesco a stringere il pugno». (…)

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