Nuovo Quotidiano di Rimini: Indagati dalla procura di Rimini i fratelli Alessandro e Cesare, già titolari dell’omonima concessionaria d’auto /
Riciclaggio ed evasione, guai per Antonelli /
Giro fittizio di Suv, ricorso abusivo al credito e Iva non pagata per 318mila euro
RIMINI. Indagati dalla Procura di Rimini i fratelli Alessandro e Cesare Antonelli, già titolari dell’omonima concessionaria di auto attualmente in liquidazione, con le accuse di riciclaggio di denaro, ricorso abusivo al credito e, solo per Alessandro, evasione dell’Iva per l’anno 2007. L’indagine che vede coinvolti i due imprenditori di 53 e 56 anni è partita da un’inchiesta portata avanti dalla Procura di Milano e legata a un vasto giro di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori meneghini avevano scoperto un traffico di droga portato avanti da un gruppo capeggiato da Abdelghani Lmbarki il quale, stando all’accusa, nel corso del 2007 si era rivolto ai titolari della concessionaria riminese per acquistare alcuni Suv di grossa cilindrata. È nato così un nuovo filone dell’inchiesta, con il personale della Guardia di Finanza di Rimini che ha svolto una seconda indagine per accertare la natura delle transazioni. Sarebbe
quindi emerso che il Lmbarki, con il denaro provento di spaccio, aveva acquistato i potenti fuoristrada di lusso passando attraverso una società di autonoleggio sammarinese riconducibile agli Antonelli. Questi, sempre secondo l’accusa, avrebbero ceduto fittiziamente i Suv all’autonoleggio che, a sua volta, li avrebbe riconsegnati al Lmbarki dietro la stipula di un finto contratto di autonoleggio con delega per condurre la vettura. Questa sarebbe una formula standard per permettere, a cittadini diversi da quelli sammarinesi, di guidare un veicolo in Italia con targa Rsm.
Il secondo capo d’accusa per i fratelli Antonelli, che li vede chiamati a rispondere di ricorso abusivo al credito, risale agli anni tra il 2005 e il 2007 quando, nel settembre di quell’anno, la concessionaria venne messa in liquidazione. (…)
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