RIMINI. La Sala del Giudizio del Museo di Rimini è stata gremita ieri pomeriggio da oltre 350 ragazzi. I giovani hanno partecipato alla prima lezione del seminario di formazione “Quel che resta di un uomo. Vivere, sopravvivere, resistere e morire sotto la dittatura nazionalsocialista (1933-1945)”.
Il seminario, proposto agli studenti di quinta superiore di tutte le scuole di Rimini, si prefigge l’obiettivo di approfondire e discutere il tema dell’umano e del disumano sotto la dittatura nazista di Adolf Hitler e dei suoi collaboratori.
Il progetto rappresenta il corpus centrale dell’attività di educazione alla Memoria promossa dal Comune di Rimini per l’anno scolastico 2015-2016 e che prosegue la riflessione sul tema dell’umano, interrogandosi su quello che resta di un uomo durante l’esperienza estrema dei lager nazisti e della Shoah.
L’incontro è stato aperto dal vicesindaco Gloria Lisi, che ha introdotto l’intervento dello storico Francesco Maria Feltri, “Si fa presto a dire lager… Per una memoria più rigorosa (e quindi più esigente)”, incentrato sugli stereotipi e le approssimazioni che spesso sono legate al racconto dei “luoghi della memoria”.
In apertura e sopra alcune immagini del seminario