Rimini. Ombre sulla Casa dei Matrimoni ‘piccola foglia di fico’: intervista esclusiva a Eraldo Giudici (consigliere Comunale)

Rimini. Ombre sulla Casa dei Matrimoni ‘piccola foglia di fico’: intervista esclusiva a Eraldo Giudici (consigliere Comunale)

RIMINI. La ‘Casa dei Matrimoni‘ non piace a tutti, anzi, forse a pochissimi. Uno degli oppositori che fin da subito ha fatto sentire il proprio disappunto rispetto a questa nuova urbanizzazione dell’arenile, è il consigliere comunale Eraldo Giudici, che ci ha concesso un’intervista in esclusiva.

Consigliere Eraldo Giudici, si è opposto alla decisione di costruire questa “Casa dei matrimoni”, perché? 

Ritengo poco appropriato il luogo e l’uso strumentale, a fini dichiaratamente commerciali, cui si è pensato di ridurre, con il beneplacito dell’Amministrazione comunale, il matrimonio: un momento importante nella vita di due persone, che dovrebbe normalmente, innanzitutto, esprimere pubblicamente una decisione reciproca di stabilità di vita, di solidarietà fra generazioni, fondamentale per la coesione sociale, civile ed ecclesiale.  

Su questa iniziativa molti hanno storto il naso e l’opinione pubblica si è divisa: chi decide la realizzazione di questi interventi? 

Tali interventi sono decisi dalla maggioranza che governa questa città, che pare non stimi più la famiglia, quale fattore di stabilità sociale e di educazione al vero. Questa ‘casa’ foglia di fico è, foglia di fico rimane, quanto meno nelle dimensioni, a coprire di ben poco l’inconcludenza di questa Giunta. Speriamo almeno che, per emulazione, induca altri ad intervenire sul degrado di certi edifici adiacenti. 

Che ‘potere’ ha la popolazione riminese di dire di ‘no’ a ciò che non gradisce? 

Il “potere dei senza potere”, verrebbe da dire…., pur tuttavia, finché  si può, decidendo col voto di affidare il governo della città, a padri e madri di famiglia di notoria e documentata esperienza in economia domestica. 

Esiste un progetto globale sull’arenile?

Del “piano spiaggia” ormai se ne è parlato in tutti i modi, pare sia un sostanziale fallimento, posto che per interventi di riqualificazione degli stabilimenti balneari vengono promossi, anche qui, progetti pilota in deroga. Stiamo attendendo che il Sindaco Gnassi scopra le carte. Per il momento basta vedere le relazioni di accompagnamento al Bilancio 2015 e il piano degli investimenti 2015-2017 per capire che stiamo girando attorno a cose già decise da diversi anni; per il momento c’è poco di nuovo. 

Piano strategico, piani regolatori…sono armonici con questo intervento sul molo?

L’approvazione dovrà essere, per l’appunto, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. Deroga concedibile per manufatti di esclusivo interesse pubblico, ma qui aiutano le dichiarate destinazioni a servizi anagrafici, dei vigli urbani, di sportello informativo URP piuttosto che quello dei matrimoni in spiaggia, che è interesse squisitamente commerciale. 

La Soprintendenza può bloccare la ‘casa dei matrimoni’?

Tutto può succedere, ma non credo che non siano state effettuate le opportune verifiche preliminari, non avrebbero presentato il progetto. Occorrerà motivare adeguatamente.

Come procederà ora l’iter della ‘casa‘?

Si dovranno acquisire tutti i pareri mancanti, poi si potrà tornare in Consiglio per l’approvazione in deroga alle vigenti norme urbanistiche.

Ci sono costi certi?

Devono andare a gara, a meno che non la realizzi direttamente Anthea. Sono  previsti a bilancio 200.000 Euro per realizzare  l’intervento nel suo complesso. Oltre la “casina”, oltre le opere di bonifica ambientale, di ristrutturazione dei camminamenti di accesso alla spiaggia, e il pergolato permeabile, inutilizzabile quando piove, fa freddo e tira vento, cioè direi per almeno 200 giorni/anno. La spesa prevista per manutenzione e canoni dei servizi a rete è di 7-8 mila euro/anno. C’è da chiedersi quanto costerà un matrimonio in spiaggia, certo è che alla collettività costerà un bel po’! 

Cosa si poteva fare con 200mila Euro?

Forse era meglio destinare tale somma per mettere in sicurezza idraulica parti della città che, come a San Giuliano alla Barafonda, vanno spesso sott’acqua!

Chi ci guadagna da questa operazione? 

Direi nessuno, se non i  turisti che, se verranno a Rimini nei prossimi anni, visitando  questa parte della nostra città potranno chiedere informazioni: dove è che a Rimini ci si sposa sulla spiaggia?

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