Lucia Paci – Corriere Romagna: Il verdetto. L’imputato scoppia in lacrime e rivolto al giudice Sonia Pasini dice: «Grazie». Temeva l’ergastolo richiesto dal pm e dalla parte civile
/ Omicidio del tassista: condanna a 30 anni / Marco Zinnanti uccise per futili motivi, ma per il Gup senza premeditazione
RIMINI. Marco Zinnanti è stato condannato a 30 anni di reclusione per l’omicidio del tassista Leonardo Bernabini, commesso il 2 settembre 2012. Esclusa l’aggravante della premeditazione, ma riconosciuta quella dei futili motivi, il giudice Sonia Pasini avrebbe comunque potuto infliggere l’ergastolo, richiesto dal pm Davide Ercolani. «Si è ritenuto di applicare la seconda pena massima. L’imputato evita il carcere a vita solo grazie allo sconto del rito abbreviato», ha commentato il sostituto procuratore. Zinnanti è stato invece assolto per due capi di imputazione: la clandestinità e la modifica del fucile usato per uccidere. Il verdetto è arrivato ieri alle 14.30, dopo tre ore di camera di consiglio. L ’ i mputato, che quest’anno compirà 24 anni, è scoppiato in lacrime e nel lasciare l’aula ha sollevato la testa e con voce rotta ha detto: «Grazie giudice». Temeva l’ergastolo. Tra le pene accessorie è stata disposta, dopo il carcere, anche un periodo di tre anni in libertà vigilata oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Il risarcimento danni verrà fissato in sede civile ma intanto, ai familiari di Bernabini, sono state riconosciute delle provvisionali per il danno morale: 80mila euro alla ex moglie Gaetana Orlando, 160mila euro a ciascuno dei due figli, Gabriele e Martina, 50mila euro alla sorella Laura. (…)
