Corriere Romagna: Gnassi: «Il Titano intervenga, riceviamo pure le sue acque» /
Il sindaco difende i lavori delle fogne: sul nostro mare un carico anche dai territori circostanti
RIMINI. Ci teneva, soprattutto dopo le accuse di non avere fatto niente esplose dopo il nubifragio di un paio di settimane fa che ha mandato in tilt la città. E per questo si è ritagliato il ruolo di mattatore.
Il sindaco Andrea Gnassi ha presentato il nuovo piano fogne con l’amministratore delegato di Hera Maurizio Chiarini, il manager Hera Paolo Barilli, il presidente di Romagna Acque Tonino Barnabé. Lo ha fatto ieri, in Comune, armato di pennino luminoso e proiezioni sul muro per illustrare, in oltre un’ora di interventi, quello che ha
chiamato «un lavoro fondamentale per l’intero territorio e non solo per Rimini, che stiamo portando avanti da due anni, da quando si è insediata la nuova amministrazione».
Parole arrivate non a caso, visto che il Comune di Rimini sembra proprio che riceva le acque che arrivano da un territorio molto più vasto. Un “carico di lavoro” a da smaltire e su cui ora serve intervenire. Ed è lo stesso sindaco a spiegarlo: «A livello idro- geologico insistono su Rimini anche i territori di Bellaria, Santarcangelo, la Valmarecchia in generale e mezza
Coriano, oltre a San Marino». E proprio sul Titano, il primo cittadino si sofferma: «Nessuna polemica, ma certo potrebbero fare qualche accorgimento, lì a San Marino, a livello di impianto fognario». Insomma: «Gli interventi non serviranno solo a noi, ma produrranno degli effetti benefici anche per i territori circostanti». (…)