Andrea Rossini di Corriere Romagna Rimini: Coppia alla sbarra per disturbo della quiete /
Troppo rumore durante il sesso: a processo /
La vicina costretta a tranquillizzare il figlio turbato dalle urla e dagli strani rumori. Querelati per gli schiamazzi la padrona di casa e l’amico che però è sposato con un’altra
RIMINI. Mugolii, urla, l’urto ritmico
del letto addosso al muro e il
cigolìo delle molle del materasso.
La passione alle stelle durante il
sesso, va bene, ma se i rumori arrivano
anche al piano di sopra
può nascere anche qualche grattacapo.
La coppia di amanti focosi,
peraltro neppure “r eg ol are”,
si ritrova infatti a processo
dopo la denuncia della vicina stufa
delle effusioni moleste, ma anche
di tutta una serie di atteggiamenti
poco rispettosi della quiete
attribuiti, secondo la querela, alla
proprietaria dell’appartamento
e al suo amico. Dall’abbaiare
dei cani alla televisione ad alto
volume, fino all’insistente tacchettìo
di zoccoli e scarpe da donna:
la denuncia è una “summa”
dei comportamenti fastidiosi che
un condomino può mettere in atto
se intende esasperare un vicino.
In questo caso la parte offesa è
una signora che si è ritrovata con
il problema di dover spiegare a
proprio figlio, un bambino in età
scolare, che non doveva aver
paura di quello che accadeva al
piano di sotto. Impresa ardua, visto
che lui sentiva colpi ripetuti e
grida: capirà più avanti. In realtà
c’è poco da scherzare: il piccolo
ha accusato dei disturbi del sonno
ed è stato necessario l’intervento
di uno specialista per attenuare
il turbamento mostrato
dal bambino, in seguito all’ascolto
degli strani suoni. (…)