Marco Letta – Corriere Romagna: Scherzava sempre sulla morte. Nel 2004 disse ai ragazzi di Comunione e liberazione. «Se oggi volete pregare per me pure da vivo, mi sta bene lo stesso» /
Andreotti: i giorni a Rimini sono speciali /
Il senatore veniva in pratica ogni anno, dormiva al Villaggio dei ragazzi a Torre Pedrera
RIMINI. «Sono due i giorni che festeggio in modo particolare. Uno è il 14 gennaio, quando sono nato. L’altro quando vengo tra voi». E giù un’ovazione. Era il 2009, l’ultima volta di Giulio Andreotti al Meeting di Comunione e liberazione. Ogni volta applausi e cori da stadio, come niente partiva un sei bellissimo. Zio Giulio del resto ha sempre garantito la sua presenza: da premier, da ministro, da senatore, lui c’era. Nel 2007 raccontò con la sua ironia. «Ho 88 anni e spero di tornare l’anno prossimo, sarò particolarmente contento, per me il Meeting è una sorta di certificato di vita». Anche l’anno precedente non aveva deluso i fans. Domanda: senatore, si ringiovanisce al Meeting? Risposta. «Certamente. Ce ne fossero due all’anno sarebbe meglio. E’ una buona cura, finora mi è stata molto utile». Il meglio però lo diede nel 2004. «L’anno scorso vi avevo invitati a dire una piccola preghiera per me se non mi avreste rivisto qui a Rimini. Se oggi volete pregare per me pure da vivo, mi sta bene lo stesso». Ecco. E’ il momento di dirlo: Andreotti è morto ieri a Roma a 94 anni. Dall’inizio degli Anni Ottanta è stato ospite fisso al Meeting, mentre nel 1987 ha presieduto per la prima volta il Comitato scientifico del Pio Manzù.
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