(da “Il Corriere di Romagna”) Nell’evasione fiscale di 296 milioni di euro sono coinvolte ben 33 società cappeggiate da un nullatenente 42enne riminese con l’aiuto di due commercialisti e dei senzatetto, quest’ultimi utilizzati come prestanome.
Sono indagate dalla Guardia di Finanza di Rimini 17 persone, che sono sparse tra Rimini, Riccione e San Marino.
Gli evasori sono accusati di associazione a delinquere, emissione e utilizzo di fatture inesistenti, omessa dichirazione dei redditi, occutamento e distribuzione di documenti contabili.
Sono già state revocate, intanto, le licenze commerciali ad alcune società sammarinesi coinvolte negli scambi commerciali.
La frode è dovuta al mancato versamento dell’Iva e delle imposte dirette da parte di soggetti che effettuavano acquisti di telefoni dalla Repubblica di San Marino per poi rivenderli, mediante società “filtro” di Riccione, agli acquirenti con prezzi decisamente più vantaggiosi.