Rimini. V Peep: ‘Noi non ci arrendiamo: la battaglia legale va avanti’. Nuovo Quotidiano di Rimini

Rimini. V Peep: ‘Noi non ci arrendiamo: la battaglia legale va avanti’. Nuovo Quotidiano di Rimini

Federico Rossi – Nuovo Quotidiano di Rimini: Il tribunale di Bologna si è dichiarato non competente in materia. I cittadini chiedono di riaprire il confronto con il Comune: “Si discuta anche degli oneri di urbanizzazione” / V Peep: “La battaglia legale va avanti” / I residenti non demordono anche dopo il pronunciamento negativo del Tar, che ha rigettato il ricorso / “Stiamo ragionando se rivolgerci al giudice ordinario o percorrere un’altra strada. Noi non ci arrendiamo”

RIMINI – “Una mazzata che davvero non ci aspettavamo. Ma noi non ci arrendiamo”. E’ questo il commento del Comitato V Peep all’indomani della decisione, inattesa, del Tar di Bologna di respingere il ricorso presentato dai 1.597 residenti contro il Comune sugli “importi eccessivi” chiesti per il pagamento dei maggiori oneri di esproprio (si parla di somme mediamente intorno ai 6-7mila euro, ma con punte di 9mila). In sostanza il giudice amministrativo si è dichiarato non competente in materia, declinando quindi la propria giurisdizione a favore del giudice ordinario. “Quanto deciso ci riempie di grande tristezza – sottolinea il presidente del Comitato V Peep Daniela Montagnoli – Non è possibile che in Italia succeda sempre così, ovvero che i cittadini debbano sorbirsi attese infinite prima di arrivare ad avere da istituzioni e organismi una decisione definitiva su una qualsiasi materia. Perchè si è sempre così sordi alle richieste e alle necessità del popolo?”. L’amarezza del Comitato non cederà però il passo alla rassegnazione: “La battaglia legale va avanti – annuncia la Montagnoli – Non sappiamo ancora come, se rivolgerci al giudice ordinario oppure battere un’altra strada, ma certamente qualcosa faremo”. Gli avvocati che rappresentano i residenti stanno esaminando in queste ore tutte le opzioni. Una decisione definitiva sarà poi  presa dai cittadini in assemblea. (…)

 

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