Mario Gradara – Il Resto del Carlino: Viale Vespucci, commercianti in rivolta «Il salotto è diventato una grande casbah» /
Cresce la protesta a sud di piazzale Kennedy: «La zona va riqualificata»
RIMINI. L’ALTRA faccia della luna, cantava Lucio Dalla. I commercianti di viale Vespucci a sud di piazzale Kennedy si sentono solo ‘parenti poveri’ di quelli lato nord. «Loro hanno un Comitato per gli eventi turistici molto attivo — attacca Aldo Pizzi e Roberta Marinsalta, del ‘Beach Culture Shop’ —, che non ci può accogliere, lo avevamo chiesto, perché qui nessun cingalese o indiano si sognerebbe di pagare 100 euro per qualsivoglia iniziativa. Condividiamo solo la vigilanza, sino al mio negozio e non oltre. Siamo sulla stessa strada, in teoria il fiore all’occhiello della Rimini turistica, ma con negozi e bugigattoli da chincaglierie e alcolici a un euro che fanno solo scappare i turisti. Per non parlare dei venditori abusivi che di sera ostruiscono gli ingressi delle nostre attività». Nella parte nord del viale si tenta – non senza polemiche – di alzare il livello qualitativo delle bancarelle serali autorizzate, selezionando quelle di artigianato, antiquariato e vintage. «Qui al massimo possiamo selezionare tra senegalesi, bengalesi, tatuatori, venditori di rose, pataccari delle tre carte, indiani e cinesi», aggiunge ironicamente un commerciante regolare. «Questa non è ospitalità romagnola — prosegue Pizzi — è anarchia totale. E mi meraviglio che il Comune non faccia niente per imporre almeno delle regole strette per l’esposizione esterndelle merci. Ognuno fa quel che gli pare. Col risultato che sembra di essere a Nuova Dehli o a Bangkok, non nella capitale delle vacanze». Pizzi segnala un caso – «tra i tanti» – che lo riguarda da vicino. «Guardi lì — e indica un ristonte cinese, o meglio i ruderi dell’ex ‘Oasi del mare’ — chiusa da un paio d’anni e in stato di vergognoso degrado nel cuore di Marina Centro». (…)
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