Rimini Yacht: chi parla e chi tace

Rimini  Yacht: chi parla e chi tace

Nella vicenda Rimini Yacht c’è chi parla, un commercialista,  e chi tace, due finanzieri.

La notizia viene da Il Resto del Carlino – Rimini: Parla il ‘contabile’ di Giulio Lolli,
ma i finanzieri fanno scena muta
/ Un avvocato racconta gli intrecci sentimentali della escort Vichy

 

Scelgono il silenzio, i due ufficiali della Guardia di finanza di Bologna, arrestati due giorni fa nell’inchiesta sul fallimento della Rimini Yacht. A differenza dei due ‘contabili’ e di uno dei marescialli delle Fiamme Gialle, come gli altri ai domiciliari. I tenenti colonnelli Enzo Digiovanni e Massimiliano Parpiglia, accusati di avere preso regali e mazzette per ‘annacquare’ la verifica fiscale alla società nautica, ieri mattina davanti al gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, preferendo, mandano a dire i loro difensori, leggere gli atti e poi chiedere di essere sentiti dal pubblico ministero.

Non così Alberto Carati, il ragioniere amico di Lolli, accusato anche di avere aiutato a fuggire il presidente della Rimini Yacht, intestandosi una scheda telefonica che gli ha poi passato. Carati ha parlato per oltre un’ora, confermando il coinvolgimento diretto di Parpiglia, pagato, ha detto, da Lolli.

Quanto a lui, consulente della società nautica, era sì al corrente dell’’attività’ del suo datore di lavoro, ma ha negato di avervi mai preso parte. Vedeva quello che faceva Lolli, ma, insomma, non erano affari suoi. Ha negato anche di avere aiutato il ‘pirata’ a scappare, raccontando di averlo visto la mattina di quel venerdì di maggio (Lolli sarebbe scomparso il giorno dopo) e di averlo poi sentito nel pomeriggio. Non hanno parlato di alcuna fuga, ma da quel momento nemmeno lui ne ha più saputo niente, nè ha idea di dove possa essersi rintanato. 

 

 

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