Risposta all’Unas

Risposta all’Unas

SEGRETERIA DI STATO
INDUSTRIA ARTIGIANATO E COMMERCIO,
LAVORO, COOPERAZIONE E TELECOMUNICAZIONI

Comunicato stampa

Ci dispiace continuare questa disputa via stampa con l’Unas. Fra poco più di una settimana inizierà un giro di confronti a cadenza settimanale dove tutte le associazioni, Unas compresa, avranno tempo e modo di confrontarsi con la Segreteria nel merito del testo e, ci auguriamo, anche di portare proposte concrete e costruttive.
Crediamo sia utile partire, per ogni ragionamento, da un presupposto importante: la concorrenza, in un sistema economico efficiente, va favorita, non soffocata. Dovrebbe essere ovvio ma spesso viene dimenticato. Un Governo che favorisca la chiusura del sistema piuttosto che la sua apertura non sta favorendo la crescita economica, la sta deprimendo; un Paese che basa il suo “equilibrio” sul protezionismo, è un paese che è destinato a durare poco, a meno che non abbia risorse naturali che noi non abbiamo. E questo ragionamento vale per ogni settore economico.
Semmai, la chiave giusta di lettura sarebbe mettere nelle stesse condizioni tutti gli operatori, chi c’è già e chi vuole eventualmente entrare, senza creare trattamenti disuguali e concorrenza sleale. Come invece, purtroppo, si è fatto in passato. In questa direzione ci siamo mossi nell’elaborazione della normativa.
Ribadiamo che l’articolo che riguarda le residenze serve a facilitare la crescita in territorio di settori oggi poco presenti ma che crediamo importante incentivare e sviluppare, perché possono dare sviluppo economico al Paese. Concedere la residenza a chi investe è un elemento importante per attrarre nuove imprese, mettendole ovviamente sullo stesso piano di chi già opera. Nonostante questo, se ne è contingentato il numero per avere modo di monitorare il fenomeno nel tempo.
L’articolo che riguarda le incentivazioni fiscali, ribadiamo, non esclude nessuno. Sono previste due modalità di sostegno differenti, uno basato sulla crescita dell’occupazione generata in un determinato anno e uno basato su una fotografia dell’esistente: entrambe hanno la loro logica e la loro utilità, non a caso sono alternative una all’altra.
Certo, è ferma volontà del Governo sostenere e premiare, a livello di sgravi contributivi e fiscali, le imprese che occupano lavoratori sammarinesi o residenti: pensiamo sia una questione facilmente comprensibile a livello di politica economica, specialmente a fronte di una liberalizzazione delle assunzioni: altro tema da tempo richiesto dalle associazioni di categoria ma che ora, stranamente, sembra diventato irrilevante.
Il Governo ha il compito di non ragionare “per categoria”, ma con una visione generale dei problemi. Nessuno di noi ha mai pensato di denigrare le osservazioni sollevate, perché ogni critica costruttiva arricchisce soltanto il dibattito e consente di migliorare il testo. Abbiamo solo chiesto di leggere bene quanto scritto nel testo, visto che è depositato e consultabile pubblicamente, perché il confronto sia basato sul merito delle cose.

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