Rocca San Casciano, la città del Fuoco. Rimandata la Festa dei Falo’

Rocca San Casciano, la città del Fuoco. Rimandata la Festa dei Falo’

ROCCA SAN CASCIANO, LA CITTA’ DEL FUOCO:
LA FESTA DEL FALÒ SI FARA’ IL 20, 21 E 22 APRILE
Il popolare appuntamento della Città del Fuoco si celebra una settimana più tardi: tempo guadagnato ai preparativi, la suspance cresce
La Festa del Falò si compie ai ritmi antichi della natura e delle stagioni ed è sempre una sorpresa, anche dopo anni e anni di ricorrenti appuntamenti.
Il bel tempo dopo le piogge di Pasqua ha consentito di proseguire nella costruzione dei pagliai, celebrata il 9 aprile con Aspettando il Falò. Ma nei giorni successivi la situazione meteorologica si è aggravata e oggi viene comunicata dalla Pro Loco e dai Rioni Borgo e Mercato la decisione del rinvio: la tradizionale Festa del Falò viene rimandata ai giorni venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 aprile causa le previste avverse condizioni del tempo.
Ricordiamo che la Festa del Falò si svolge all’aperto, lungo il greto del fiume Montone nella cornice della bella cittadina di Rocca San Casciano, la Città del Fuoco, nel cuore della Romagna Toscana, impiegando centinaia di volontari.
Protagonisti due enormi falò, tanto più apprezzati quanto più vivide sono le fiamme che sprigionano, centinaia di ricchissime maschere, grandi carri allegorici, botti e fuochi artificiali.
Pertanto, confidando nell’indispensabile bel tempo, i rocchigiani, fiduciosi nell’appeal della manifestazione, non esitano da sempre a spostare la data per non pregiudicarne la riuscita.
Festa del Falò, il programma
Lo spettacolo inizia venerdì 20: dalle 20 in Piazza Garibaldi musica live, stand gastronomici e la seconda edizione di MangiaFalò, Gara Nazionale fra Mangiafuoco e Artisti della Giocoleria col Fuoco. Ogni partecipante propone a pubblico e giuria il suo spettacolo e la sua miglior performance. La giuria, presieduta dal Sindaco di Rocca San Casciano Rosaria Tassinari, composta da giornalisti, esperti della giocoleria col fuoco, dai Presidenti dei Rioni e ovviamente da alcuni bambini di Rocca San Casciano, decreta il vincitore. L’ingresso al MangiaFalò è gratuito.
Sabato 21 è la giornata più tradizionale: dalle 15 musica e stand gastronomici animano la cittadina. Alle 19.30 esibizione del vincitore della gara MangiaFalò. Alle 21.30 accensione dei pagliai lungo le rive del Fiume Montone, segue lo spettacolo pirotecnico. Si prosegue con le sfilate delle ricchissime maschere e dei grandi carri allegorici: alle 22.30 si esibisce il Rione Mercato, alle 23.15 il Rione Borgo. Dalle 24, balli in piazza con i Dj di Radio Studio Delta. Ingresso adulti 12 euro, i bambini sotto i 14 anni non pagano.
Domenica 22, dalle 14 stand gastronomici, a seguire le Sfilate del Falò. Alle 16 il Rione Borgo e alle 17 il Rione Mercato. Ingresso adulti 5 euro.
Le sfilate si sono aggiunte alla Festa del Falò all’inizio degli anni ’70. Ideate inizialmente da gruppi giovanili, hanno poi trovato il consenso e il supporto di tutti.
Il lavoro di preparazione dei carri – spiega Riccardo Ragazzini, Assessore al Turismo di Rocca San Casciano, la Città del Fuoco – si svolge in gran segreto per salvaguardare la sorpresa finale e stupire rivali e pubblico. Per mesi richiede grande impegno e passione da parte di tutti, togliendo perfino tempo al riposo.
Per la prima volta un maxischermo in piazza Garibaldi consente di seguire anche in video le fasi salienti della manifestazione.
Durante la festa alcune vie di accesso a Rocca San Casciano, la Città del Fuoco, viene limitato. E’ quindi consigliabile, nella sera di sabato,  usufruire dell’ampio parcheggio in località Pantera a pochi Km da Rocca San Casciano, da dove parte un servizio navetta da e per Rocca San Casciano dalle 18.00 alle 03.00.
La Festa del Falò è promossa da Comune e Pro Loco di Rocca San Casciano, la Città del Fuoco, insieme a Rione Borgo e Rione Mercato, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Forlì-Cesena, dell’Unione Montana Acquacheta Romagna-Toscana, in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, le Terme di Castrocaro e il Grand Hotel delle Terme & Spa; partner: Cars Automobili, Confartigianato Forlì, Ginestri Arredamenti, Casa Italia, Heineken e Zama Impianti. Info:  www.festadelfalo.it – pagina Facebook (http://www.facebook.com/#!/festadelfalo).
Monica Dall’Olio
Festa del Falò, il succedersi degli eventi è ben narrato nella cronaca di Francesco Cappelli, nel libro Rocca San Casciano, San Donnino e dintorni (1999 Pro Loco di Rocca San Casciano, per gentile concessione dell’autore, con la collaborazione di Ivo Cappelli): Terra, Aria, Acqua, Fuoco: questi gli ingredienti della più suggestiva festa del paese. Qui sull’ampio greto sassoso, tagliato a metà dall’acqua che scende copiosa, la sera di uno dei primi sabati di primavera, nell’aria che spira ancora fresca s’innalzano le fiamme dei falò, così alte da raggiungere i tetti delle case. I due rioni Borgo e Mercato si immedesimano in questi fuochi giganti; per voce hanno il fragore dei botti che esplodono sull’una e sull’altra sponda. La folla fa spazio, si allontana per il calore e per il rumore, i contradaioli gridano in questa confusione infernale. Più discosto il falò del Buginello, che brucia isolato dall’altra parte del ponte (n.d.r.: questo Falò oggi non si accende più). Dal ponte nuovo s’accendono girandole e si sparano fuochi artificiali, seguono altri fuochi artificiali che fanno del cielo una tavolozza favolosa. Dopo un’ora, quando i falò si sono ridotti, la festa non è ancora finita: inizia la seconda parte. Già prima dell’accensione dei fuochi il rione Buginello ha intrattenuto i Rocchigiani e gli ospiti con uno spettacolo in piazza, ora sulle 22.30 iniziano le sfilate dei rioni Borgo e Mercato: ogni rione ha tre quarti d’ora a disposizione per dare libero sfogo alla propria fantasia. Ogni sfilata ha un tema portante, che varia di anno in anno, ispirandosi ora ad un paese lontano, ora a temi particolari. Su questo tema vengono realizzati tre o quattro grandi carri allegorici, animati da decine di contradaioli; altre decine di figuranti danno vita alla sfilata seguendola a piedi; ognuno provvede in proprio a farsi il costume. Per allestire i carri e confezionare i costumi c’è un lavoro di mesi, che viene bruciato nell’entusiasmo di una sfilata che dura meno di un’ora. Appena un rione lascia la piazza è pronta ad entrare la sfilata dell’altro, il tutto accompagnato da una musica assordante. E’ passata la mezzanotte quando la piazza a poco a poco si svuota (n.d.r.: musica e balli proseguono fino alle prime luci).

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