Saluto a Don Mario. I parrocchiani di Murata

Saluto a Don Mario. I parrocchiani di Murata
Murata, 4 settembre 2011
Caro Don Mario,
è con profonda commozione che ci accingiamo a salutarti e a ringraziarti.
Ringraziarti per ciò che sei stato e per ciò che hai fatto.
Sei stato per noi presenza sicura, testimone autentico della Fede, pastore attento e maestro autorevole, che ha condiviso con noi ogni momento. Con la tua generosa disponibilità sei stato un esempio concreto di carità cristiana. Ora, con la tua umiltà e obbedienza ci mostri come realizzare anche le parole del Vangelo più esigenti.
Le cose che hai fatto sono tante. Hai cercato innanzitutto di rendere questa Parrocchia, grande e complessa, una comunità unita in cui i doni particolari diventassero ricchezze da condividere.
Non è facile sintetizzare il tuo impegno profuso su molteplici fronti:
la Catechesi per gli adulti, le tue solerti visite agli anziani e agli ammalati sia a casa che in ospedale dove sei stato apprezzato veramente da tutti, la formazione di dieci cooperatori salesiani, l’attenzione per le famiglie con la proposta delle vacanze insieme, l’organizzazione di pellegrinaggi, l’adorazione del giovedì sera, la tua attenzione per i giovani, la tua presenza con gli scout condividendo la fatica delle camminate e l’incontro con Dio nella natura (oltre all’aiuto alla Comunità capi per imparare ad accogliere e trasmettere il Vangelo ai ragazzi), il tuo impegno per l’istituzione del Centro per le famiglie, l’attenzione liturgica, sia nei momenti ordinari, sia nelle occasioni speciali che hai cercato di rendere più sentite (come la Veglia Pasquale, la Festa per la Santa Famiglia, la processione in onore di Maria Ausiliatrice, … ), l’istituzione del Consiglio Pastorale nel quale fossero rappresentate le singole realtà ed i vari gruppi.
Il tuo intento di fare Parrocchia, di unire, di non dimenticare nessuno, di avvicinare chi non frequenta e di allargare il numero di chi partecipa attivamente, di tutte queste cose noi non potremo mai dimenticarci. Così come la capacità di stare con delicatezza vicino a chi è nel dolore ti ha fatto entrare nel cuore di molte persone.
La speranza è quella di averti dato anche noi qualcosa, di essere stati importanti per te, per il tuo cammino, avvicinandoti sempre di più a Dio.
Non volendo essere eccessivamente celebrativi, sarebbe importante ricordare anche i tuoi difetti, i tuoi limiti ma non abbiamo avuto molto tempo a disposizione per approfondirli. In qualche modo, sono stati motivo di ulteriore simpatia, ti hanno avvicinato a noi, mostrandoci la tua umanità. Anche tu come tutti hai bisogno di essere accolto, a volte sopportato, amato così come sei.
Ora non è più tempo di pensare a come sarebbe stato se tu fossi rimasto ancora con noi per altri anni. Dobbiamo pensare a tutto ciò che ci hai dato e che dobbiamo far crescere. Continuare nell’opera di unità e condivisione che hai iniziato. Rinsaldare la concordia e la serenità messe a dura prova negli ultimi tempi.
Con umiltà e speranza guardiamo al futuro, agli altri sacerdoti salesiani, ai quali ci stringiamo e ci affidiamo; a don Giorgio, a don Ivano nuovo direttore e a don Massimo futuro parroco, cercando come laici di fornire, se possibile, disponibilità ancora maggiore.
L’inaspettata interruzione del tuo servizio qui con noi, difficile da comprendere ed accettare, è un mistero che il Signore trasformerà sicuramente in Grazia più grande per te e per noi.
Del resto, come dice San Paolo, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. (Rm 8, 28)Ama nello stesso modo i tuoi nuovi parrocchiani. La Chiesa è una sola. La Comunione che celebri qui oggi e là domani è la stessa. Celebrando l’Eucaristia si sperimenta la Comunione dei santi che travalica lo spazio e il tempo. E dunque, anche se in modo diverso, saremo comunque insieme.
Grazie.
I tuoi parrocchiani di Murata
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