San Marino. “A un passo dal colpo di stato”

San Marino. “A un passo dal colpo di stato”

“Visita ‘fuori porta’ ad un giudice, dimissioni del consigliere Tamagnini dalla Commissione e divieto per i giudici di votare in casa propria”

La maggioranza, a suon di bordate mascherate da mistificatoria volontà di riportare la serenità e la legittimità – che a parte le parole di qualche avvocato di parte assecondato dal codazzo non è stato mai accertato che sia stata lesa, anzi sentenze hanno semmai accertato il contrario – sta rompendo l’argine della separazione, e anche del rispetto, tra i poteri dello Stato.

L’atto più grave in assoluto è quello di aver chiuso la bocca ai magistrati impedendo loro di votare nel Consiglio giudiziario, quello che potrebbe essere definito l’organo sammarinese di autogoverno della magistratura, composto da soli togati. Un atto che, fosse stata anche l’assemblea della bocciofila alla quale si impedisce di votare, sarebbe stato grave e, probabilmente, incostituzionale. Figuriamoci se il divieto riguarda l’autogoverno del terzo potere dello Stato. A fare da corollario a questo altri gravi episodi. Li mette tutti in fila Repubblica Futura: “Purtroppo la tematica della Giustizia, lungi dal sopirsi, si acuisce – scrive in una nota Rf – Questi sono i risultati degli atteggiamenti adottati in soli sei mesi da maggioranza e Governo. In questi ultimi giorni sono successe cose gravissime, che evidentemente hanno indotto addirittura il Collegio Garante della Costituzionalità delle norme per tramite del suo Presidente, a prendere posizione. Per prima cosa è stato acclarato, per bocca del Segretario alla Giustizia stesso, che egli si sia recato fuori dalla Repubblica, in una città italiana, per incontrare un Giudice del Tribunale di San Marino. Cosa che già in passato era successa, causando una crisi di Governo e miriadi di critiche.

Poi si è appreso che ai Giudici, riuniti nel Consiglio Giudiziario Ordinario, è stato impedito di esprimere il proprio parere, di votare una deliberazione. Si è data carta bianca, con un ordine del giorno, al Segretario di Stato per la Giustizia (lo stesso che predica l’indipendenza della Magistratura, che ha dichiarato guerra al Dirigente del Tribunale e che rincorre i giudici a casa propria, forse per fare qualche pressione?) di cambiare a proprio piacimento la composizione dell’ordinamento giudiziario, magari perché è bene che Consiglio Giudiziario Plenario e Consiglio Giudiziario Ordinario siano composti da persone scelte direttamente dall’attuale maggioranza. Infine sono giunte le dimissioni del Consigliere della Democrazia Cristiana, Tamagnini dalla Commissione Affari di Giustizia, parrebbe, come emerso dal dibattito in aula, per motivazioni politiche e rilevanti.

Tutto questo delinea una preoccupazione fortissima, che dovrebbe toccare tutti i cittadini, perché realmente siamo ad un passo dal compimento di un vero e proprio sovvertimento, anzi – se volessimo usare le parole tanto abusate nella passata legislatura dall’opposizione – ad un vero e proprio colpo di Stato. Rf per parte propria continuerà sempre a rispettare le leggi e a non perdere occasione per denunciare abusi e scelte sbagliate, che, per codardia, per arroganza, per semplice interesse personale, vengano perpetrati. Rf rispetterà sempre le Istituzioni della Repubblica, compreso il Collegio Garante” conclude Repubblica Futura riportando poi l’intervento del presidente del Collegio Garante, Giovanni Nicolini.

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