Il comitato promotore dell’iniziativa per l’abolizione del quorum referendario sottolinea il fatto che, nonostante il Consiglio Grande e Generale abbia recentemente modificato la normativa sui referendum, purtroppo l’ostacolo maggiore per raggiungere una democrazia diretta è stato solo ridotto, ma non eliminato.
(…) Quando si tratta di scegliere la maggioranza politica che rappresenterà l’elettore per i cinque anni di legislatura, il voto possiede la sua duplice valenza ma, quando si parla di referendum, il dovere viene messo in secondo piano appunto perché è presente il quorum, ossia questa soglia minima di voti che, se non superata, non permette di considerare valida l’espressione di voto dei cittadini.
Questo limite nelle votazioni referendarie non possiede una motivazione particolare se non quella di limitare il diritto di partecipazione alla vita dello Stato da parte dei cittadini. E quando si parla di “partecipazione”, è da intendersi come espressione di voto attiva. La possibilità di esprimere il proprio voto “indirettamente” NON recandosi alle urne (possibile solamente perché previsto un quorum) non è espressione di una democrazia completa. (…)
Leggi il comunicato