“Convenzione Oil anti-violenza, San Marino sale sul podio dei Paesi virtuosi: finalmente è arrivata la ratifica del Consiglio Grande e Generale”.
Milena Frulli, segretario generale aggiunto della Confederazione democratica lavoratori sammarinese e portavoce del Gruppo Donne Cdls, commenta così la ratifica avvenuta nella settimana scorsa, durante i lavori consiliari di metà marzo, della Convenzione n. 190 dell’Oil/Oit – Organizzazione internazionale del lavoro, convenzione sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro, adottata a Ginevra il 21 giugno 2019.
L’impegno della Cdls su questo fronte è iniziato da tempo: “Il tema affrontato dalla Convenzione Oil è fortemente sentito dalla Confederazione democratica – spiega il Gruppo Donne Cdls – ed è parte qualificante delle proposte, volte a diminuire le disuguaglianze tra uomini e donne nel mondo del lavoro, da noi avanzate l’8 marzo 2021 in occasione dell’udienza con la Reggenza”.
Anche il segretario generale Gianluca Montanari, nella relazione esposta al 16° Congresso confederale di ottobre, “ha lanciato un forte e accorato invito alla politica per la ratifica della Convenzione anti-violenza; un appello votato all’unanimità dai delegati che hanno fatto propria la sollecitazione del segretario generale, inserendo nella mozione finale dell’assise la richiesta della ratifica come obiettivo programmatico e qualificante”. Inoltre, “un forte richiamo al rispetto dell’impegno di ratificare la Convenzione Oil è stato espresso dal portavoce del Gruppo Donne Cdls nell’intervento al convegno promosso dalla segreteria di Stato per il Lavoro assieme all’Oil, il 25 novembre scorso”.
La ratifica “non è un punto d’arrivo, c’è ancora tanto da fare: dobbiamo metterci immediatamente all’opera per migliorare e completare le nostre fonti legislative e confermare l’impegno prioritario di aprire tutti i tavoli contrattuali, aggiornando e integrando le normative a seguito dell’approvazione della Convenzione Oil con il recepimento di quanto previsto anche dalla Raccomandazione 206/2019”.
L’Oil indica come una delle cause principali delle disparità “il far ricadere sulla donna, piuttosto che sull’uomo, le responsabilità legate ai figli o ai parenti anziani”. Ciò “spinge le donne a dedicarsi meno al lavoro, precludendo loro gli eventuali avanzamenti di carriera e, in casi estremi, costringendole anche a licenziarsi”.
Esistono “anche altri fattori che ostacolano le donne in campo lavorativo, ad esempio: il livello di istruzione, poiché spesso, a parità di studi, gli uomini tendono ad avere più riconoscimenti; gli episodi di molestie e violenze sul posto di lavoro, che interessano sempre un numero maggiore di donne, scoraggiandole a proseguire la carriera”.
La Cdls ritiene “indispensabile anche l’introduzione di specifiche norme di legge che consentano di attivare d’ufficio procedimenti penali nei casi di violenza e molestie, superando la necessità di una denuncia di parte e dovranno essere previste norme a tutela e protezione delle parti deboli che denunciano gli abusi subiti”. Il protocollo pluriennale sull’eliminazione della violenza, delle molestie e delle discriminazioni di genere nel mondo del lavoro “può essere un buon punto di partenza per avviare un concreto confronto su questa tematica”.
La Csld e il suo Gruppo Donne “auspicano che San Marino si trasformi velocemente in un Paese che consolida un impianto legislativo, normativo e contrattuale all’avanguardia che dimostri ‘Zero Tolleranza’ verso qualsivoglia forma di violenza e di abuso nei luoghi di lavoro, sia nei confronti delle lavoratrici che dei lavoratori”.