San Marino. Aggredisce sconosciuto e insulta i Reggenti: giovane condannato a 8 mesi

San Marino. Aggredisce sconosciuto e insulta i Reggenti: giovane condannato a 8 mesi

Aggredisce sconosciuto e insulta i Reggenti: giovane condannato a 8 mesi

ANTONIO FABBRI – La vicenda discussa ieri in tribunale ha visto un giovane di 26 anni condannato per lesioni personali, offesa a pubblico ufficiale e offesa all’onore dei Capitani Reggenti, complessivamente a 8 mesi di prigionia, pena sospesa e al risarcimento del danno nei confronti della vittima.

Il fatto Il fatto è singolare e soprattutto l’ultima contestazione, offesa ai Capitani Reggenti, è avvenuta quando l’imputato ha visto in una foto i Capi di Stato. Offesa che, per come è stata proferita, era legata ai famigerati fatti del primo aprile che hanno lasciato il segno nei cittadini, nonostante il Collegio Garante abbia poi di fatto deciso, dichiarando inammissibile l’azione di sindacato, che l’accaduto non dovesse essere neppure preso in esame. I fatti contestati al giovane risalgono al 9 aprile del 2021, giusto 8 giorni dopo i fatti del primo aprile, appunto.

Vittima dell’accaduto, costituitasi parte civile con l’avvocato Elia Fabbri, un ignaro cliente del Coal di Dogana che si trovava all’esterno del supermercato in attesa dei familiari, la moglie e il figlio. Mentre l’uomo attendeva nel piazzale è arrivata un’auto. Dal lato passeggero è sceso il giovane, mai visto e mai conosciuto, che gli si è avvicinato con tono minaccioso. Il giovane, in evidente stato di ubriachezza, era stato allontanato da un amico che aveva invitato la persona aggredita a lasciar perdere. Così è andata, ma mentre l’uomo si stava allontanando il giovane improvvisamente lo ha aggredito di nuovo, spingendolo alle spalle e facendolo cadere malamente. Nella caduta la vittima ha riportato una brutta frattura alla caviglia. Era quindi intervenuta la Guardia di Rocca che, tramite le immagini delle telecamere del supermercato, era risalita all’auto nel frattempo allontanatasi. Individuata l’auto in piazza Enriquez a Dogana, gli agenti sono intervenuti e poco dopo hanno individuato il conducente dell’auto. Con lui il giovane responsabile dell’aggressione di qualche ora prima. Il 26 enne è stato identificato ed ha ammesso l’accaduto.

Raccolte le dichiarazioni del giovane, questi ha però iniziato a inveire contro gli agenti, nonostante gli amici e il fratello cercassero di calmarlo. Insulti e minacce verso gli agenti e una agitazione tale che la Guardia di Rocca è stata costretta a mettergli le manette. A quel punto hanno portato il giovane presso l’ufficio di Dogana della Gdr. Qui, all’ingresso, il giovane ha visto un quadro della Reggenza appena entrata in carica, Giancarlo Venturini e Marco Nicolini. “A quel punto ha proferito ingiurie anche nei confronti delle Loro Eccellenze. In particolare verso Venturini per i fatti accaduti in Via Gino Giacomini pochi giorni prima”, ha riferito in aula l’agente della Gdr nella testimonianza dell’udienza precedente.

Le conclusioni di Parte civile e Procura fiscale Ieri le parti hanno proceduto a formulare le conclusioni. L’avvocato Elia Fabbri per la parte civile, dichiarando come i fatti siano chiari e come il suo assistito abbia subito delle gravi lesioni, ha chiesto la condanna del giovane e il risarcimento del danno da quantificare in sede civile, chiedendo al giudice di fissare una provvisionale di 10mila euro.

Il Procuratore del fisco Roberto Cesarini, ha citato l’articolo 9 del codice penale, secondo il quale, in caso di capacità di intendere e di volere anche per abuso di alcol, il giudice può valutare di diminuire la pena di un grado. La Procura fiscale ha valutato che così non potesse essere per le lesioni, avendo l’imputato dimostrato di avere coscienza del fatto. Mentre ha chiesto la diminuzione di un grado della pana, per le offese agli agenti della Guardia di Rocca e al quadro dei Reggenti. “Siamo di fronte ad una aggressione immotivata e a gravi conseguenze causate alla vittima, una persona sconosciuta. Aggressione che si spiega poco con lo stato di ebbrezza.

Più attenuato il fatto che condizioni di ebbrezza portino a esternare prendendosela con la Guardia di Rocca o con la fotografia dei Reggenti. Stato di ebbrezza attestato dal tasso alcolemico di 1,98”, ha detto la Procura fiscale. Il Pf ha quindi chiesto una pena complessiva di 8 mesi di prigionia e la multa a 200 euro. Senza opporsi alla concessione dei benefici.

La difesa “La situazione è quella di un ragazzo che indubbiamente ha sbagliato, ma, come rilevato anche dal Pf, non ci troviamo di fronte ad un delinquente. Qui si è trattato di una condotta che ha causato purtroppo un danno grave, ma l’azione è stata quella di una spinta – ha detto l’avvocato Rossano Fabbri – In una situazione come questa di manifesta ubriachezza, credo che si possa considerare che la capacità fosse in quel momento grandemente scemata. Assente anche qualsiasi volontà di offendere gli agenti della Guardia di Rocca e men che meno i Capitani Reggenti. Non può aver capito che si trovava di fronte ad una autorità. Quindi abbiamo un ragazzo che oggi sa di aver sbagliato. Io scommetto su questo ragazzo in funzione rieducativa. Ha fatto una stupidaggine, ma non è un delinquente. Non siamo riusciti ad oggi a risarcire la parte civile, lo faremo raggiungendo un accordo dilazionato che oggi non ci è stato possibile raggiungere. Questo ragazzo ha commesso un errore, ma io sono certo che queste cose non avverranno più”, ha detto l’avvocato chiedendo la pena nel minimo.

La sentenza Il Commissario della legge Simon Luca Morsiani, riconosciuta la diminuzione della pena di un grado in ragione dell’ “ebbrietà da alcol” dell’imputato, come previsto dall’articolo 9, ha condannato il giovane a complessivi 8 mesi di prigionia, concedendo i benefici della sospensione condizionale della pena per 2 anni e della non menzione. Stabilita inoltre la condanna al risarcimento del danno a favore delle parte lesa da liquidare in sede civile, fissando una provvisionale di 4000 euro. Condanna, inoltre, al pagamento degli onorari di parte civile e alla rifusione delle spese di giustizia.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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