Mercoledì 27 novembre, alle ore 11:00, il Parco Ausa di Dogana è diventato il palcoscenico di un’iniziativa dal grande valore simbolico e sociale.
Spiega un comunicato stampa: “La Giunta di Castello di Serravalle, in presenza di alcune classi della Scuola Elementare di Ca’ Ragni e di Dogana, del rappresentante per le Segreterie di Stato Alan Gasperoni, della Dirigente della AASLP Giuliana Barulli, del produttore Francesco Muccioli della LAM Sammarinese, di rappresentanti delle associazioni Attiva-Mente e San Marino Fair Play, oltre che di numerosi cittadini, ha inaugurato il “simulacro della sedia a rotelle rossa”.
L’idea nasce da un dialogo tra il Capitano di Castello Roberto Ercolani e il presidente dell’associazione Attiva-Mente, Mirko Tomassoni, nell’ambito della settimana dedicata alla sensibilizzazione sul grave tema della violenza contro le donne. Questo simbolo, però, amplia lo sguardo verso un’altra realtà drammatica e spesso invisibile: quella delle persone con disabilità, fisiche o mentali, che subiscono abusi senza avere spesso gli strumenti, la forza o la possibilità di denunciarli.
Un momento di riflessione che ha coinvolto non solo le istituzioni e le associazioni, ma anche i più piccoli. I bambini delle scuole presenti, accompagnati dagli insegnanti, hanno dimostrato una straordinaria sensibilità, sottolineando l’importanza dell’uguaglianza, del diritto alla libertà e alla sicurezza, ma soprattutto all’ascolto. Un esempio virtuoso di come le giovani generazioni possano essere portatrici di un messaggio di rispetto e inclusione, valori che troppo spesso gli adulti tendono a dimenticare.
In un mondo ideale, non ci sarebbe bisogno di simboli o giornate commemorative per ricordare diritti e doveri. Tuttavia, gesti come questo aiutano a mantenere viva la consapevolezza e a tracciare il cammino verso una società più giusta. Una società in cui la diversità non è vista come un ostacolo, ma come un valore.
Il “simulacro della sedia a rotelle rossa” non è solo un’opera simbolica: è un richiamo visibile e tangibile all’importanza di combattere l’ignoranza e l’indifferenza. Perché non esistono persone con più o meno diritti, ma solo l’urgenza di costruire insieme un mondo in cui nessuno sia lasciato indietro”.