“In questi ultimi anni tantissime persone hanno imparato, purtroppo a proprie spese, che dei luccichii della rete non ci si può mai fidare. Tenersi alla larga da chi propone acquisti troppo convenienti resta la prima misura da adottare per difendersi dalle truffe on-line”.
Lo scrivono UCS, ASDICO e Sportello Consumatori chiarendo che “sarebbe buona norma evitare gli acquisti che prevedono come unica possibilità di pagamento il contrassegno. Soprattutto è di fondamentale importanza dare preventivamente un’occhiata alle recensioni e accertarsi che ai contatti riportati sui vari siti risponda effettivamente qualcuno.
Uno Stato non può tollerare che sul proprio territorio operino realtà che ne mettono a serio repentaglio la reputazione, ledendo così anche quella di chi invece fa impresa onestamente rispettando rigorosamente le normative e soprattutto i consumatori!
Per questa ragione le tre Assoconsumatori hanno chiesto di incontrare con urgenza il neo Segretario per l’Industria: per fare il punto su questioni purtroppo ancora irrisolte. Proliferano infatti le aziende che pubblicizzano attraverso i social oggetti diversissimi da quelli che poi vengono recapitati nelle case delle persone, spesso italiane. A quel punto esercitare il legittimo diritto di recesso diventa un’odissea perché nonostante la legge imponga l’obbligo di specificare i propri contatti, chi vende on-line poco seriamente fa in modo di non farsi trovare. I cellulari indicati sui vari siti non funzionano quasi mai. ATTENZIONE: le aziende che pubblicizzano sul web ma vendono attraverso una telefonata, sfuggono dagli obblighi stabiliti per le vendite online (art. 12 del decreto delegato 14 marzo n. 50, entrato in vigore lo scorso luglio) perché considerata televendita”.
Aggiungono le associazioni: “Un’interpretazione a nostro avviso inaccettabile che permette solo ai truffatori di sfuggire a ogni tipo di obbligo.
Occorre con urgenza fare il punto della situazione per condividere una soluzione non più procrastinabile e ampliare il raggio della discussione includendo anche altri tipi di vendite. Un esempio ricorrente in territorio riguarda un noto personaggio che chiede firme su presunti preventivi adducendo come motivazione quella che serve a bloccare il prezzo, mentre sottopone un vero e proprio impegno di acquisto alla firma del malcapitato. Quindi leggete sempre con attenzione prima di porre una firma!
Ci sono centinaia di denunce in corso, è ora di intervenire a tutela dei consumatori e del commercio onesto sammarinese!”