La Dia esegue confische per 50 mln, un conto sul Titano
Sul Titano nel novembre 2020 era arrivata la condanna definitiva in appello per riciclaggio per Vincenzo Secondo Melandri, noto alle cronache italiane anche come il Re del vino. Condanna che aveva visto anche la confisca da parte dell’autorità del Titano di diversi milioni di euro ritenuti frutto di illecito. Denaro ritenuto dall’accusa provento di fatture per operazioni inesistenti, truffa allo Stato e frode ai danni dell’Unione Europea. Reati emersi nell’ambito dell’operazione denominata “Baccus”, una indagine che fece emergere anche contatti con la malavita foggiana, tanto che se ne occupò, e se ne occupa tuttora in un altro filone di indagine, la Direzione investigativa antimafia di Bari. Coinvolto poi in una ulteriore indagine denominata “Malavigna” condotta dalla Dia di Bologna. Per queste due indagini Melandri ha subito dalla Corte di Appello di Bari una condanna a 4 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ed a reati fiscali. Più di recente è stato condannato in primo grado a 9 anni e mezzo di reclusione per associazione per delinquere, riciclaggio e autoriciclaggio a conclusione delle indagini eseguite dalla Dia di Bologna. (…)
Il provvedimento di confisca ha ad oggetto denaro e beni per un valore complessivo di 50 milioni. Il provvedimento interessa partecipazioni societarie e 9 compendi aziendali attivi nel settore vitivinicolo nella provincia di Ravenna, 74 beni immobili tra le provincie di Ravenna, Forlì e Brescia, 6 automezzi d’epoca e 3 rapporti bancari e assicurativi con disponibilità finanziarie tra cui un conto corrente in una banca di San Marino la cui confisca a è stata richiesta tramite rogatoria all’autorità sammarinese.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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