Movimenti, partiti e associazioni (C10-SU-RETE-S8) ribadiscono le proprie opinioni, rispondendo a quanto sostenuto dalla CSU sull’IFP e da San Marino Bene Comune nella conferenza stampa di ieri in cui hanno presentato la legge di Sviluppo.
Un dato di fatto è che la spesa pubblica ancora non è stata tagliata come potrebbe e dovrebbe. Considerato che ancora non sappiamo quante e quali risorse si possono recuperare dagli sprechi della Spesa Pubblica e da una riforma fiscale capace di distribuire equamente il peso delle tasse ferma ai box da qualche anno ormai, che potenzialmente potrebbero essere tante da riuscire, oltre che a chiudere il buco, anche a finanziare progetti di sviluppo, possiamo dedurre che il Governo vuole introdurre l’IFP prima ancora di sapere se servirà. E la CSU lo segue a ruota, dicendosi non contraria a cartolarizzare, se servirà per finanziare progetti di sviluppo.
Tutti a mettere le mani avanti, per il motivo piuttosto palese che tutti hanno paura di andare a toccare la Pubblica Amministrazione e gli Enti, anche per razionalizzarli, per renderli migliori, più meritocratici, riducendone i costi (e necessariamente i privilegi). Viene quindi da pensare che il motivo di queste prese di posizione sia il fatto che tutti gli attori in campo hanno nel Pubblico il loro più grande bacino di raccolta e tutti hanno paura che le razionalizzazioni che andassero a toccare qualche privilegio non potrebbero essere accettate da quella parte di dipendenti calati nella PA e negli Enti dall’alto.
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