San Marino. Andrea Rosa: “artatamente costruito un falso”

San Marino. Andrea Rosa: “artatamente costruito un falso”

Martedì 15 maggio scorso, la coalizione Democrazia in Movimento ha organizzato una serata pubblica per illustrare, a loro dire, i passaggi salienti dell’ordinanza sul cosiddetto “Caso Titoli”, pubblicata a stralci su internet nei giorni precedenti.
La serata si è aperta con Elena Tonnini, rappresentante del movimento RETE, che ha illustrato al pubblico le dinamiche avvenute all’interno della chat di Whatsapp nominata “Titans”, adombrando scambi di messaggi fra i membri di quella chat – fra cui il sottoscritto – e il finanziere italiano Francesco Confuorti.
E’ bene specificare che la chat in questione è stata creata per facilitare e velocizzare le comunicazioni fra i membri di maggioranza di quel Cda, nominati dall’Ecc.ma Camera. Assieme al sottoscritto, ne facevano parte il dott. Nicolino Romito, l’avv. Giuliana Cartanese, il dott. Luigi Borri e il dott. Massimo Cotella.
La tesi del Magistrato, a riguardo, è molto chiara. Uno dei membri di quella chat avrebbe effettuato uno screenshot e l’avrebbe comunicato ad un soggetto estraneo.
Nonostante la dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità, non certo del sottoscritto, siano del tutto evidenti, durante la serata pubblica, con tanto di slide proiettate su maxischermo per rendere più efficace la narrazione, è stato raccontato che Francesco Confuorti – direttore di un “gruppo criminale” o “banda” che portava avanti un “progetto criminale” – dialogasse direttamente con i membri di maggioranza del Cda di Carisp, insistendo in particolare sulla mia persona e sottolineando più volte che io sia “un membro di Civico10” e “scelto da Civico10”.
A conferma dell’affermazione, già di per sé gravissima e falsa, è stata proiettata una chat ricostruita graficamente nella quale compare uno screenshot di una conversazione del gruppo “Titans” diretto da Confuorti, che spicca infatti in fotografia.
E’ evidente come sia stato, quindi, artatamente costruito un falso per avvalorare una tesi altrettanto falsa e infangare la mia onorabilità, accusandomi pubblicamente di aver commesso reati gravissimi come la diffusione di dati o notizie coperti da segreto bancario o d’ufficio, al di fuori del Cda di Carisp.
La comunicazione ha avuto peraltro una eco importante sia all’interno della Repubblica di San Marino che fuori, a causa della diffusione del video della serata sui social network e della pubblicazione in prima pagina su alcune testate locali delle affermazioni sul sottoscritto.
La malafede di chi ha costruito questo falso ai miei danni è resa evidente dal fatto che, come già ricordato, le affermazioni sono state corredate dalla creazione a tavolino della foto proiettata poi su maxischermo, con l’evidente intento di attribuire alla mia persona condotte criminose mai attuate.
Per questo comunico di aver già provveduto a dare mandato ai miei legali per avviare tutte le azioni necessarie a tutelarmi contro coloro che hanno contribuito a veicolare affermazioni ed immagini false e lesive della mia onorabilità.

Andrea Rosa

 

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