Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Relazione antimafia, descritto
il sistema di mercimonio del voto / Il meccanismo delle cordate e le modalità per individuare l’elettore
venne attenuato con il referendum per il passaggio delle preferenze da sei a tre
Lo scandalo delle preferenze e
del controllo del voto emerge
in tutto il suo articolato, e allo
stesso tempo semplice, meccanismo.
Addirittura si riusciva a identificare
chi aveva votato quella
sestina di nomi facenti parte di
una determinata cordata.
La Commissione antimafia,
nella parte dedicata alla vicenda
dei lotti di Valdragone, evidenzia
di avere “analizzato il
meccanismo elettorale delle sei
preferenze che avrebbe consentito
un facile controllo del voto:
dei sei nominativi espressi, cinque
sarebbero stati espressione
della cordata, mentre il sesto
fungeva da “spia”, trattandosi di
persona estranea al gruppo, con
la sola funzione di rendere riconoscibile
l’elettore che aveva
dato il voto”.
Questo significherebbe, però,
che il controllo del consenso, il
mercimonio del voto non è roba degli anni duemila, ma parte da
molto prima.
Il meccanismo che viene descritto,
infatti, risale a quando
per la legge elettorale era possibile
esprimere sei preferenze,
quindi prima del 1998. Nell’audizione
12 riportata dalla commissione
un testimone afferma:
“…nelle elezioni con sei candidati,
per controllare il voto si
dovevano scrivere cinque nomi
della cordata e uno che fungeva
da “sentinella” e dava conferma
di chi era l’elettore”. (…)
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