San Marino. Approvazione unanime in Commissione Sanità per il progetto di legge “Interventi a sostegno della famiglia”

San Marino. Approvazione unanime in Commissione Sanità per il progetto di legge “Interventi a sostegno della famiglia”

È terminato ieri a Palazzo Pubblico l’esame del progetto di legge “Interventi a sostegno della famiglia”, presentato dal segretario di Stato per la Giustizia, con delega alla Famiglia, Massimo Andrea Ugolini, che è stato approvato all’unanimità in Commissione consiliare Sanità della Repubblica di San Marino (15 voti a favore, 0 contrari, 0 astenuti).

Ieri pomeriggio a Palazzo Pubblico è ripreso l’esame del progetto di legge “Interventi a sostegno della famiglia”, spiega nel proprio report San Marino News Agency: la Commissione Sanità è ripartita dal testo dell’articolato relativo ai congedi e, in particolare, dal voto sui tre emendamenti che erano stati presentati nella precedente sessione da Repubblica futura sull’articolo relativo al congedo speciale retribuito (art. 28): sono stati tutti respinti.

All’articolo 29 (Modalità di richiesta del congedo speciale retribuito), Guerrino Zanotti (Libera) e Andrea Zafferani (Repubblica futura) hanno chiesto al segretario di Stato per la Giustizia e la Famiglia, Massimo Andrea Ugolini, a che punto sia l’indicatore Icee, alla luce di quanto espresso nel testo sull’indicatore che deve valutare la condizione economica della famiglia richiedente.
Ugolini ha risposto così: “Sull’Icee c’è gruppo di lavoro impegnato, come sa il commissario Zanotti, che ci ha lavorato nella precedente legislatura. Trovare parametri equilibrati, perché l’indicatore sia il più possibile corretto, non è cosa semplice”.

All’articolo 30 “Congedo per gravi motivi familiari” è stato accolto uno dei due emendanti presentati da Repubblica futura, che richiede di frazionare la durata del congedo fra due componenti del nucleo familiare.

Accolto l’articolo 31,  sulle “ferie solidali”, si è passati al 32, relativo al part-time, che dà la possibilità a entrambi i genitori, alternativamente tra loro, di richiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, fino al raggiungimento di 3 anni di età del bambino.
Repubblica futura presenta un emendamento per estendere il part-time fino ai 3 anni, come previsto, ma anche fino l’inizio della scuola di infanzia per i bambini che compiono tale età prima dell’avvio dell’anno scolastico.
Per il segretario di Stato per la Giustizia e la Famiglia, la ratio è comprensibile e l’emendamento accoglibile.
Si è quindi giunti a un accordo per due emendamenti che riformulano il testo in modo che sia accolta questa richiesta. Entrambi gli emendamenti concordati sono stati accolti con voto unanime.

Si è poi passati a esaminare la parte dell’articolato relativa a “Principi, obblighi e divieti”.  All’articolo 35, “Maternità obbligatoria”, Repubblica futura ha presentato un emendamento per eliminare l’obbligo, previsto, di comunicazione al datore di lavoro dello stato di gravidanza, non appena viene accertato dal medico ginecologo.
E in subordine, un emendamento perché sia il medico del lavoro ad essere informato dalla lavoratrice e, a sua volta, a trasmettere la comunicazione al datore di lavoro: come spiegano i commissari proponenti, in questo modo si ritiene sia meglio tutelata la privacy della dipendente, in particolare nei casi in cui abbia un rapporto di lavoro a tempo determinato.
Secondo Ugolini, si può aprire un confronto su questo tema. Dopo una sospensione dei lavori, è stato presentato un emendamento concordato: Rf ha ritirato il suo precedente emendamento con cui si garantisce comunicazione al datore di lavoro “entro e non oltre la 12ª settimana”, garantendo un margine temporale maggiore. L’emendamento è stato approvato all’unanimità.

La Commissione Sanità ha continuato a esaminare gli articoli successivi del provvedimento in cui non sono stati più presentati emendamenti dai gruppi di opposizione, ma solo emendamenti del governo e uno aggiuntivo di Rete all’articolo 39, per dare mandato al governo, nella prossima variazione di bilancio, di istituire un apposito capitolo di spesa in cui portare la copertura a tutte le misure previste in questa legge.

Ugolini non ha ritenuto necessaria l’istituzione di un nuovo capitolo di spesa: ha infatti ricordato in Aula che il fondo attuale utilizzato è quello della Cassa compensazioni e che, solo se fosse esaurito, si interverrebbe per coprire eventuali sbilanciamenti.
Inoltre, con la proposta di Rete “c’è volontà di capire l’impatto della normativa per il supporto delle famiglie, quindi di tutti i congedi, ma in questa direzione va il successivo articolo 40 bis in cui si prevede una relazione in cui  si potrà verificare quanto ogni anno si va ad incidere”.
Diversamente, con l’emendamento di Rete “si andrebbe a istituire un nuovo capitolo quando tutto l’impianto gira sulla Cassa compensazione”.
Francesca Civerchia (Partito democratico cristiano sammarinese) ha ritenuto necessario un approfondimento su quanto richiesto da Rete per evitare che, accogliendo l’emendamento, si crei confusione sulla modalità attualmente in vigore.
Da parte di Libera, invece, è stato anticipato il sostegno all’emendamento di Rete: “Con cui si prevede di monitorare le spese degli interventi introdotti a favore delle famiglie – ha spiegato Zanotti – e per questo c’è necessità di istituire un conto dedicato, altrimenti gli interventi previsti andrebbero nella contabilità della Cassa compensazione e se ne perderebbe traccia”.
Ha chiarito le motivazioni dell’emendamento Emanuele Santi (Rete): “Non potendo istituire un capitolo in questa legge, vorremmo dare un mandato perché nella prossima legge di assestamento di bilancio si possa creare un conto. Dobbiamo poter monitorare dove spendiamo, per poi magari rimodulare certe situazioni, e lo si può fare solo creando un capitolo ad hoc, dobbiamo sapere che tutti questi interventi non vanno in un calderone, come è la Cassa compensazioni”. L’emendamento di Rete è stato quindi accolto con 9 voti a favore e 6 contrari.  

Si è passati all’emendamento articolo 39 ter “Norme di coordinamento”, concordato, che riguarda il caso in cui vi è un solo genitore, e viene approvato all’unanimità.

All’articolo 43 sono stati accolti, tra gli emendanti del governo, 1) quello al comma 2 che impegna il governo, tramite il segretario competente, a riferire in Commissione in materia di procreazione medicalmente assistita, producendo materiale utile al confronto al fine di addivenire, entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, alla redazione di un progetto di legge condiviso in materia. 2) l’emendamento al comma 3 in cui si delega il Congresso di Stato ad o adottare apposito decreto delegato “finalizzato a una più equa ripartizione del costo della maternità”.

Si è infine arrivati alle dichiarazioni di voto che hanno anticipato per tutti i gruppi il voto a favore del progetto di legge: la seduta della Commissione Sanità è terminata con l’approvazione unanime del provvedimento e l’indicazione del relatore unico in Francesca Civerchia (Pdcs).

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