Perché il tribunale della Repubblica di San Marino ha tardato tanto ad avviare concretamente le indagini che hanno portato ai cosiddetti arresti eccellenti, cioè di Claudio Podeschi e di Fiorenzo Stolfi?
Eppure dal 2012 erano disponibili i risultati delle perquisizioni effettuate in Finproject, PradoFin e Banca Commerciale Sammarinese dal Commissario della Legge Rita Vannucci, in collaborazione con l’Aif.
La domanda se la sono posta gli stessi commissari inquirenti Alberto Buriani, Simon Luca Morsiani ed Antonella Volpinari, a quanto si legge nella ‘ordinanza Stolfi ‘.
Nonostante la gravità delle violazioni riscontrate, le denuncie di reato e le segnalazioni avanzate dall’Autorità di vigilanza, le indagini avviate dalla magistratura procedettero a rilento.
Dopo un primo rocambolesco intervento della magistratura teletrasmesso ‘coram populo’, iniziò la lunga stagnazione investigativa connotata da un’involuzione degli accertamenti che, anziché rivolgersi verso chi si celava dietro i vari schermi societari, ebbero ad oggetto i”prestanome”. Gli organi inquirenti vennero delegati alla predisposizione di tanto lambiccate, quanto inutili, tabelle. In tal modo le indagini si protrassero per anni senza approdare ad alcun risultato concreto.
I tempi lunghi, la segretezza rigorosamente mantenuta sui nomi dei politici coinvolti, la parcellizzazione delle indagini in una moltitudine di procedimenti, hanno realizzato le condizioni necessarie per consentire all’associazione criminale di rigenerarsi. Gli associati sono migrati verso nuovi istituti finanziari e nuovi schemi societari, usati per dare ulteriore corso ai loro propositi criminosi.