San Marino. Arresto Berti: 12 episodi di molestie alle sue pazienti, Palazzo Begni: ‘questione privata’. Corriere Romagna

San Marino. Arresto Berti: 12 episodi di molestie alle sue pazienti, Palazzo Begni: ‘questione privata’. Corriere Romagna

Patrizia Cupo – Corriere Romagna: La difesa: «Linciaggio mediatico». Gli Esteri: «Il Titano ha quattro Reggenti all’anno: non legate le istituzioni a un fatto privato». Il caso finisce su “La vita in diretta” /
«Inseminazione? Te lo faccio fare io il figlio» /
Arresto Berti, le molestie alle sue pazienti: 12 gli episodi raccontati dalle vittime

SAN MARINO. Dottore, vorrei fare l’inseminazione artificiale, «Te li faccio fare io i figli». Allusioni, volgari battute, palpate e carezze erotiche: c’è anche questo tra i 12 episodi di molestie sessuali contestati al medico di base Pietro Berti, 46enne ex capo di Stato di San Marino, arrestato martedì scorso dalla gendarmeria in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere mossa dall’ipotesi di accusa di atti di libidine aggravata dal ruolo sociale dell’indagato, e disposta per il pericolo di reiterazione del reato. La difesa parla di «spregevole linciaggio mediatico» e chiede rispetto per la segretazione degli atti, e anche Palazzo Begni corre ai ripari e, con una nota di Stato, prova a tamponare l’eco che la notizia ha avuto anche all’estero: «San Marino ha quattro capi di Stato all’anno: improprio legare alle istituzioni sammarinesi una vicenda privata». Intanto il caso finisce su Rai1, ieri pomeriggio, su “La vita in diretta”.
L’ordinanza e le accuse. La prima segnalazione, al tribunale di San Marino, arriva dall’Iss il 12 novembre scorso: è il rendiconto, a sua volta, di un paio di denunce (una delle quali anonime) che all’istituto di sicurezza sociale arrivano dal centro donna e dall’ufficio relazioni col pubblico. Si tratta di pazienti che lamentano i modi non “ortodossi” del medico di base Berti usati nel corso delle visite mediche. Pochi giorni dopo, il commissario della legge Laura Di Bona segreta gli atti. Ma nel frattempo, nonostante l’attivazione da parte dell’Iss del procedimento disciplinare, denunce e segnalazioni continuano ad arrivare. Ne arriva un’altra in tribunale il 27 dicembre e viene depositata una querela, da parte di una paziente, addirittura il 16 gennaio: è questa la prova, per gli inquirenti, del rischio di reiterazione del reato.
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