San Marino. Assestamento di Bilancio, CSdL: “Per il 2024 previsto un disavanzo di 37 milioni”

San Marino. Assestamento di Bilancio, CSdL: “Per il 2024 previsto un disavanzo di 37 milioni”

Il sindacato: “Nel 2023 sono stati spesi complessivamente per interessi sul debito, sia estero che interno, 42 milioni di euro; una cifra enorme”

“Come ogni anno è iniziata in Consiglio Grande e Generale la discussione sul progetto di legge di assestamento di bilancio. Ne hanno parlato nell’ultima puntata di “CSdL Informa” il Segretario Confederale William Santi e il Segretario Generale Enzo Merlini.

La particolarità è che quest’anno il Governo ha inviato una nota per spiegare a grandi linee i contenuti del progetto di legge e gli emendamenti che saranno portati. Nella stessa nota si anticipa che non sono previsti interventi significativi, ma solo piccoli aggiustamenti rispetto alla prima lettura.

Per il 2024 il disavanzo previsto per il Bilancio dello Stato si aggira sui 37 milioni di euro, che sarebbe in linea con la previsione fatta lo scorso anno, mentre il consuntivo dovrebbe essere meno pesante. C’è da augurarsi che sarà davvero così, perché si tratta di una cifra ragguardevole.

Si registra una notevole differenza tra l’attivo registrato nel 2022, pari ad alcuni milioni, e questo disavanzo di 37 milioni. A fine anno sarà reso noto il bilancio consuntivo del 2023; attendiamo di verificare quale sarà il risultato. Intanto sappiamo, attraverso il programma economico, che la sola spesa per gli interessi sull’intero debito – sia estero che interno – nello stesso 2023 è stata enorme: quasi 42 milioni.

L’anno in corso ha registrato un rallentamento dell’economia, iniziato già nella seconda parte del 2023, ma l’occupazione continua ad aumentare. È difficile comprendere le ragioni di una differenza così rilevante tra il bilancio di quest’anno e quello del 2022, pari a circa 45 milioni. Di certo incide il fatto che nel 2022, la spesa per interessi è stata di 22,5 milioni, ovvero 20 milioni in meno.

Come di consueto, purtroppo, il Governo non ha attivato alcun tipo di confronto con il sindacato. Anche qualora non ci fossero temi di stretta pertinenza, il bilancio dello Stato è un tema che riguarda tutti, e non solo chi ha il timone in mano.

Il paradosso è che nelle ultime righe della nota del Governo, si fa appello al senso di responsabilità delle parti sociali, al fine di collaborare negli interessi del Paese. Senza alcun coinvolgimento, diventa una presa in giro, ma il Sindacato non mancherà di svolgere il proprio ruolo con un atteggiamento propositivo.

Peraltro, ci sono vari interventi che avrebbero meritato un approfondimento con le parti sociali; alcuni sono molto tecnici e non di facile comprensione. Sarebbe stato più che opportuno coinvolgere il Sindacato per approfondire le misure che si vogliono adottare, in particolare quelle che riguardano gli NPL delle banche.

È prevista una nuova norma per l’intervento dello Stato nelle crisi aziendali, sulla quale c’è stato un semplice contatto col Sindacato, ma poi le scelte finali sono state assunte unilateralmente dalle Segreterie di Stato competenti.

In tali ambiti, il Sindacato è sempre stato parte attiva, con grande senso di responsabilità, come nella recente vicenda che ha riguardato Alluminio Sammarinese; è stato fornito un contributo fondamentale nella gestione della crisi, anche nel periodo in cui i dipendenti hanno continuato a lavorare nonostante non percepissero gli stipendi, fino alla acquisizione dell’azienda da parte di una nuova società. Se sono stati salvati 130 posti di lavoro è anche merito nostro.

Nella proposta è previsto un intervento da parte dello Stato pari al 15% degli stipendi per un anno, ed al 50% dei contributi, ma senza indicare la durata, che si presume corrisponda sempre ad un anno. Anche in passato, quando ci sono stati salvataggi di aziende in crisi poi acquisite da altre imprese, sono stati previsti degli incentivi.

La differenza è che questi interventi saranno a carico della fiscalità generale, mentre in precedenza si utilizzava il Fondo relativo alla Cassa Integrazione, finanziato esclusivamente da imprese e lavoratori. Crediamo che questo sia un passo avanti, visto che salvaguardare imprese e lavoratori è interesse dell’intero Paese”.

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